Parlamentari
di opposizione increduli davanti al comportamento del governo nei
confronti dei terremotati dell'Aquila.
Dalla
conferenza stampa convocata stamani dai deputati abruzzesi del
Partito democratico, dell'Italia dei Valori e dell'Udc, parte la
sfida ai colleghi del Popolo delle Libertà che – hanno affermato
gli esponenti dell'opposizione – votando contro tutti gli
emendamenti proposti al decreto hanno risposto agli ordini di
scuderia piuttosto che alle richieste dei loro elettori.
“I circa
500 emendamenti dell'opposizione erano tutti di merito e nessuno di
ostruzionismo” ha detto Giovanni Lolli, aquilano del Pd. “Il
ministero dell'Economia – ha aggiunto – sa bene che le abitazioni
dei nostri centri sono composte dal 40 al 70% di non residenti,
prevedere quindi il risarcimento anche per loro significherebbe
allargare la platea degli aventi diritto”.
Poi la
preoccupazione, espressa da Pierluigi Mantini, aquilano dell'Udc
eletto a Milano, sul rischio che, tramite Fintecna, lo Stato diventi
monopolista del centro storico. “È arrivato il momento – ha
inoltre affermato – che gli Enti locali alzino la testa e
riassumano la leadership”. “Perchè – ha aggiunto Di Stanislao
dell'Italia dei Valori – due uomini soli al comando, come
Berlusconi e il ministro senza portafoglio Bertolaso, stanno
decidendo le sorti di questa città”.
Se il
governo lo volesse – ha ribadito più volte Lolli – i tempi per
la modifica del decreto con un maxiemendamento fino a martedì ci
sarebbero.
(MS)