Ora Saviano conceda la replica a Maroni

Una questione culturale

17 Novembre 2010   12:31  

"Vieni via con me" è il programma delle polemiche annunciate, ma anche di quelle a sorprese. Se le turbolenze erano iniziate già prima della messa in onda, quando Masi aveva minacciato di non tagliare il nastro dell'inaugurazione dello show, anche una volta dato il via alle danze, gli scivoloni non sono mancati. Un pò tutti si aspettavano risse politiche dopo gli interventi di Bersani e Fini, chiamati ad elencare i valori di sinistra e destra, invece, che sorpresa, la loro performance è andata via piatta senza scossoni.

A creare scompiglio ci ha pensato, quindi, Roberto Saviano che nella pubblica orazione di lunedì ha parlato di collusione tra la Lega Nord e la 'ndrangheta. Il primo a sollevarsi dalla sedia sdegnato è stato Roberto Maroni, che ha parlato di "accuse infami" e chiesto di intervenire la prossima settimana nel corso del programma per contraddire quanto detto dall'autore di "Gomorra". Loris Mazzetti, capostruttura di Raitre, aveva immediatamente declinato l'offerta.

Lo stesso Saviano ha rispedito le accuse al mittente: "Sono stupito e allarmato dalle parole del ministro Maroni. Non capisco di quali infamie parli. Temo che abbia visto un’altra trasmissione. Lo invito a rivederla e riascoltarla: io ho parlato solo di fatti, frutto di un’inchiesta giudiziaria dell’Antimafia di Milano e Reggio Calabria sul nuovo assetto della ‘ndrangheta e sulla sua presenza culturale, politica ed economica in Lombardia. Fatti che dovrebbero preoccupare il ministro dell’Interno invece di spingerlo ad accusare chi li denuncia.".

Paolo Ruffini, direttore di Raitre, da uomo avveduto quale è ha aperto le porte della sua rete al ministro degli interni, temendo querele, o peggio, la chiusura di una delle migliori trasmissioni del servizio pubblico degli ultimi anni. E' possibile, dunque, che nel prossimo appuntamento con "Vieni via con me" ci sia spazio per una replica, scritta o in video, dell'esponente leghista del nostro governo.

A mio avviso, Maroni deve avere la possibilità di replicare a quanto sostenuto dallo scrittore campano per due validissimi motivi. Il primo è assolutamente terra terra (ma non per questo meno importante) e riguarda lo share. Immaginate quale ascolto potrà avere la prossima settimana questo show che, già di per sè, sta battendo qualsiasi record di rete e sovrastando il Gf, con tutti i benefici per il servizio televisivo pubblico, pagato, quindi, con i nostri soldi. A questo, inoltre, va aggiunta una motivazione pseudo-politica.

Personalmente, sono d'accordo con Saviano. Non si è inventato nulla, ma ha tratto la tesi esposta da un'inchiesta giudiziaria esistente, quindi c'è poco da dire su questo. E' vero anche che "Vieni via con me" non è una tribuna elettorale, però è altrettanto vero che tocca temi politici. Mi sembra, dunque, doveroso consentire a Maroni di dire la sua, per far togliere alla trasmissione quella fastidiosa etichetta di "programma di sinistra" e concedere a chiunque, nei limiti di tempo previsti, di esprimere le proprie ragioni.

La cultura, in fondo, non ha colore politico. Dimostriamolo!

Francesco Balzano



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