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Il 5 aprile del 2009 furono loro a suonare in quell'oratorio, era casa loro, lo gestivano, lo amavano.
Poi il violento terremoto, e dopo quattro anni per i Solisti Aquilani la passibilità di rientrare in quel luogo, l'Oratorio di San Giuseppe dei Minimi, riconsegnato alla città dalla profonda generosità della Repubblica del Kazhakstan.
Ad inaugurare il luogo, sempre loro, con un concerto che suggella la ciusura del periodo tragico, e si conferma come ha detto il vescovo Petrocchi come "gemma che annuncia la primavera".
Eppure, se prima del sisma i Solisti Aquilani gestivano il luogo, ora lo stesso è tornato alla gestione della Cappella Universitaria.
"Cambia il tipo di organizazzione, ora non siamo più i responsabili della gestione. I Soliti però dovranno continuare a suonare qui per quanto riguarda la loro attività aquilana, così almeno è nel reciproco interesse e nelle intenzioni. Don Epicoco ha dato disponbilità in una cortesissima lettera. Già è significativo che la riapartura sia firmata dai Soliti Aquilani".
di Barbara Bologna
immagini e montaggio Marialaura Carducci