Ornella Vanoni: "La Bibbia mi ha aiutata. Ogni tanto immagino di leccare i piedi a Gesù"

Il racconto della sua depressione a "Le Invasioni Barbariche"

13 Marzo 2014   10:20  

Questa volta ha raccontato davvero tutto di se, la nota cantante e attrice, considerata una delle migliori interpreti della musica leggera italiana, con una carriera molto lunga durante la quale si è cimentata in generi diversi, dalle "Canzoni della mala al jazz" alla "bossa nova", alla "canzone d'autore", rendendosi popolare grazie ad uno stile interpretativo ed un timbro vocale fortemente riconoscibili.

L'unica cantante italiana ad aver vinto finora il Premio Tenco come cantautrice, nell'intervista andata in onda nel corso della settima puntata de "Le invasioni barbariche" il programma di Daria Bignardi, si è raccontata a 360°.

La Vanoni, impegnata nel tour che prende il nome di “Un filo di trucco, un filo di tacco”, ha spaziato da argomenti delicati, come la riscoperta della sua fede, al racconto del suo nuovo amore, fino ad argomenti futili come la sua barboncina:

Io ho una barboncina toy che adoro: è venuta sempre con me sulle cascate del Niagara, a New York, a Capri. Io non posso dormire se lei non è nel letto! 

Ha rivelato che in questo periodo non ha un uomo, ma la sua amata cagnolina. In ogni caso si sta sentendo molto vicina a uno scrittore:

Ogni volta che vedo una persona da sola per strada o che mi dà l’idea di essere sola, io l’abbraccio perché non c’è nulla di più consolatorio di un abbraccio.

Il suo primo incontro con Paoli non fu proprio promettente:

La prima volta che vidi Paoli, mi passò davanti e io sentì la scossa che sento sempre quando mi si avvicina una persona di talento. Chiesi: “Chi è?” e mi fu risposto: “Mah, un frocio che scrive canzoni orribili!”. Nello stesso momento lui chiese chi fossi io e gli risposero: “Mah, una cantante che porta sfiga ed è pure lesbica!”. Solo che lui il giorno dopo aveva già scritto la musica di una canzone per me. Lo colpirono le mie mani grandi.

Ha raccontato del periodo di depressione che avrebbe vissuto qualche tempo fa:

Sono stata così male da diventare calva, avevo perso tutti i capelli. Poi per un anno tagliai i rapporti con tutti, staccai il telefono e comprai un gatto perché un cane sarebbe stato troppo impegnativo. Voglio dire anche che la psicanalisi è un viaggio bellissimo, ma per guarire la mente c’è bisogno di medicine. La testa si cura come lo stomaco, se hai mal di stomaco, non è che ti puoi fare una chiacchierata e si sistema tutto!

Oltre alle medicine, pare che abbia trovato la forza anche dalla religione:

I cattolici molto spesso non conoscono i Vangeli. Nel periodo in cui non stavo per niente bene, mi sono avvicinata alla fede grazie alla pastora di una chiesa evangelica. Ora ci ho litigato furiosamente, ma conosco molto meglio la Bibbia e devo dire che mi ha aiutato. Adesso io amo Gesù, mi sta molto simpatico. Ogni tanto me lo immagino mentre cammina e io gli lecco i piedi pensando “Tanto da Gesù non si possono prendere malattie!

La Bignardi nel corso della trasmissione scambia anche qualche battuta con la Vanoni:

Sai che su internet vendono all’asta il numero di Playboy con le tue foto?” “E a quanto?” “Settanta euro” “Ah, solo 70?.

E non potevano mancare certo i meravigliosi aneddoti di Ornella:

Ho capito di avere talento 20 anni fa. Ho scelto la musica perché secondo me la musica è un valore aggiunto straordinario. Io con la musica volo. Non mi sentivo bellissima: avevo un grosso problema, una piaga sul collo che allora non si poteva curare. Per coprire questa piaga io mettevo i pantaloni cortissimi e i tacchi altissimi. Un guerriero smagliante non fa mai vedere la sua cicatrice. Una volta presi pure una multa dai vigili perché avevo messo il bikini di una mia amica molto più bassa di me. Allora c’era l’oltraggio al pudore e io davo ai vigili praticamente tutta la paghetta che mi dava mio padre!

E sul suo lavoro:

Strehler diceva di me che avevo molto talento ma non i nervi per fare questo lavoro…E aveva ragione! Ho passato la vita a non dormire di notte. Ogni volta che dovevo fare uno spettacolo speravo che venisse giù il teatro con una delle piaghe d’Egitto o qualcosa del genere. Avevo paura di cantare, avevo paura di tutto. Dopo un po’ mi sono detta: “Stai a vedere che magari sono anche brava”, ma non l’ho pensato da subito, anzi!

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Ornella Vanoni
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