Ospedale San Salvatore, presunto caso di mucca pazza

La Asl rassicura, nessun pericolo di contagio

05 Febbraio 2009   18:27  

Un sospetto caso di "mucca pazza" e' stato registrato all'ospedale "San Salvatore" dell'Aquila. La Asl fa sapere che verra' emesso un comunicato stampa dettagliato intorno alle 13. La paziente e' una signora straniera di 62 anni, ma residente a L'Aquila, ricoverata nei giorni scorsi con una diagnosi di sospetto morbo di Creutzfeldt-Jacob, malattia che si presenta in forma sporadica e spontanea. La diagnosi - dice la Asl - e' compatibile con il risultato delle analisi effettuate presso il centro di riferimento nazionale di Bologna. La stessa azienda sanitaria ci tiene a precisare che "non esiste assolutamente alcun allarme sanitario".

La malattia di Creutzfeldt-Jacob, originariamente descritta negli anni '20 del XX secolo da Hans Gerhard Creutzfeldt ed Alfons Maria Jakob, e' una malattia neurodegenerativa rara che - spiega l'enciclopedia on line Wikipedia - conduce ad una forma di demenza progressiva fatale. La sindrome clinica e' caratterizzata da perdita di memoria, cambiamenti di personalita', allucinazioni, disartria, mioclonie, rigidita' posturale e convulsioni. I sintomi ed i segni sono dovuti alla progressiva perdita di neuroni causata da alterazione di una proteina di membrana, espressa prevalentemente in cellule del sistema nervoso e del sistema reticolo-endoteliale, il prione. La sua incidenza si e' mantenuta relativamente costante negli ultimi 80 anni, nell'ordine di 1-2/1000000. Ottiene gli onori della cronaca dopo la descrizione dei primi casi di una forma variante, ancor piu' rara, legata all'epidemia di Encefalopatia spongiforme bovina, la cosiddetta malattia della "mucca pazza".

La Asl dell'Aquila ha emesso un comunicato, a firma del direttore dell'Unita' operativa di neurochirurgia dott. Ceroni, sul ricovero di una paziente di 62 anni, con diagnosi di sospetta malattia di "Creutzfeldt-Jakob", " sospetto - si precisa nella nota - che e' stato comunicato alle competenti autorita' preposte alla sorveglianza e seguito di indagini sul liquor specifiche presso la struttura di riferimento nazionale di Bologna". " Si tratta - prosegue la nota - di malattia da prioni non infettiva, rara ( un caso per uno-uno e mezzo milioni di abitanti per anno), che questo reparto ha avuto occasione di ricoverare con ferequenza media di un caso ogni due-quattro anni. Le indagini espletate confermano il sospetto diagnostico con specificita' del 91-92%. Come in tutti gli altri casi osservati nei decenni passati - aggiunge ancora la nota della Asl dell'Aquila - siamo orientati a ritenere che si tratti della forma sporadica della malattia e non delle piu' rare varianti latrogena, genetica a nuova variante a supposta trasmissione bovina (BSE) in particolare nessuno dei dati clinici, anamnestici e laboratoristico-strumentali disponibili orientano verso la malattia di "Creutzfeldt-Jakob nuova variante", anche se la la diagnosi differenziale di assoluta certezza non e' possibile poiche' la stessa deriva solo da riscontri autoptici".


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