PESTARONO RUMENA PER COSTRINGERLA A PROSTITUIRSI, ARRESTATI

10 Giugno 2008   10:52  

Due persone sono state arrestate dai carabinieri in provincia di Venezia per sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù in concorso. In carcere sono finiti un uomo albanese e una donna rumena, ritenuti i complici di Daniel Raducan, il rumeno senza fissa dimora arrestato il 19 maggio scorso dai carabinieri di Montesilvano (Pescara), dopo il brutale pestaggio di una giovane prostituta, che Raducan aveva seviziato per costringerla a prostituirsi e perchè guadagnava troppo poco.

La ragazza, di 20 anni, appena arrivata in Italia, dopo essere stata picchiata è finita in ospedale in prognosi riservata: tra l'altro, le sono stati strappati i capelli e lembi di pelle dalle ginocchia e con una pinza le è stato tagliato un pezzo di orecchio. L'arresto dei complici di Raducan è stato effettuato a Quarto D'Altino (Venezia) dai carabinieri della compagnia di Montesilvano in collaborazione con quelli di San Dona' di Piave (Venezia). Maggiori dettagli saranno forniti alle 11, in conferenza stampa, nella sede del comando provinciale dei carabinieri di Pescara.

In carcere sono finiti Cornelia Ciudin, 28enne rumena, e Petrit Gega, albanese di 26 anni. La donna è accusata di riduzione in schiavitù, induzione e sfruttamento della prostituzione, lesioni dolose aggravate e tentato omicidio. Sarebbe stata lei, per i carabinieri di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, a pestare di botte la prostituta rumena, in un primo momento perche' rifiutava di prostituirsi e poi perchè guadagnava troppo poco.

L'aggressione è avvenuta in un appartamento di Montesilvano, dove i carabinieri hanno ritrovato le ciocche di capelli strappati alla ragazza, la pinza usata per tagliarle le orecchie e macchie di sangue. Gega, invece, deve rispondere di favoreggiamento, sfruttamento e induzione alla prostituzione e resistenza a pubblico ufficiale.

Gega, per i carabinieri, era a capo di un'organizzazione per la gestione della prostituzione, che operava in provincia di Venezia e Padova e la Ciudin ha lavorato per lui, in passato, per poi spostarsi a Montesilvano. L'uomo, già colpito da un provvedimento di espulsione, ha cercato di opporsi ai carabinieri che lo stavano arrestando. I due sono stati rintracciati a Quarto D'Altino: i carabinieri li hanno individuati grazie alla documentazione trovata nella casa di Montesilvano dove vivevano Raducan, Ciudin e la vittima del pestaggio. Ciudin è fuggita nella zona di Venezia subito dopo la cattura di Raducan e si stava preparando a lasciare l'Italia. La vittima dell'aggressione e' ancora ricoverata in ospedale 

(AGI)


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