22 Marzo 2012   11:37  

Dalla Valle Peligna, il borgo - arroccato sulle pendici del monte Morrone - appare in un profilo di  case su cui svettano le torri del Castello Caldora-Cantelmo (XIII sec.). Uno scenario immutato. Un luogo della memoria, che ti riporta indietro di secoli, nell’età di mezzo.

E' tra i paesi medievali più interessanti del centro Abruzzo. Mistero e fascino ti prendono. Lungo l’intreccio di vicoli del centro storico, per ripide scalette e archi e porticati di pietra, le antiche case ancora raccolte conservano nella pietra e nei lavori d’ intaglio del legno e del ferro battuto i segni della storia. Pacentro: uno dei borghi abruzzesi tra i “più belli d'Italia”.

Situato a quota 700 m. sul livello del mare ha un territorio che si estende dalla pianura alluvionale di Sulmona fino ai 2.795 m. di Monte Amaro, vetta del Massiccio della Majella, e per questo è classificato paese montano. Uno dei monumenti principali è il Castello Caldoresco (in memoria di Giacomo Caldora, condottiero che nel XV secolo riuscì a sconfiggere il famoso Braccio da Montone che assediava il paese.

Giacomo Caldora, più degli altri signori, amò il feudo di Pacentro e lo scelse come sua dimora, conferendo al castello l’attuale assetto strutturale). Altri monumenti d'interesse: La maestosa chiesa matrice di Santa Maria della Misericordia, nella piazza del popolo, cinquecentesca dalla imponente facciata. 

Il  convento dei Minori Osservanti fondato nel 1589 dai frati Riformati. Nel chiostro un ciclo pittorico, dedicato alla vita di San Francesco d’Assisi, risalente al 1618.  Attigua al convento è situata la chiesa della SS. Concezione, in stile Barocco, arricchita da un pregevole coro ligneo e da un maestoso dipinto dedicato all’Immacolata, opera del pittore fiammingo Spranger.

La chiesa di San Marcello è la più antica del paese, fondata nel 1047 da Adalberto monaco casauriense. La chiesa della Madonna delle Grazie costruita verso la fine del 1500. Apparteneva al gruppo delle chiese “extra-moenia” o rurali. San Filippo Neri è una chiesa rurale del XVII sec., posta all’interno della Contrada dell’Antera e della Madonna delle Grazie. Curiosità: “I Canaje”  l’antico lavatoio pubblico, costruito con lastroni di pietra.

La “ Preta tonna”, o pietra dello scandalo, è una grossa pietra incavata utilizzata da misura del tomolo(antica unità di misura per gli aridi, come il grano, e corrispondeva a 56 litri), che venne così ribattezzata perché i debitori avevano due modi per estinguere i loro debiti: pagare oppure sedere nudi su questa pietra davanti ai passanti, come forma di pubblica umiliazione.

Un evento che rende speciale la visita di questo borgo è la prima domenica di settembre in occasione della secolare Corsa degli Zingari. “Zingaro” colui che cammina scalzo; e a correre sui pendii della montagna, scalzi i piedi, sono i giovani del paese. Nessun racconto può rendere pienamente la forte emozione di questa corsa: la professione di coraggio e di dominio del dolore compiuta da questi giovani che, in onore della Madonna di Loreto per ricordare il volo della sua casa, si lanciano in una folle corsa a piedi nudi dalla cosiddetta Pietra Spaccata, è assoluta e ammirevole.

Gli “zingari” scendono giù lungo il ripido crinale di Colle Ardinghi, tra alberi e arbusti, raggiungendo infine gli ultimi metri del tragitto, calpestando le lucide pietre della strada che porta alla chiesa. 

Essi vengono portati in trionfo, il vincitore in testa al corteo, stretto in mano il drappo di stoffa premio delle sue fatiche; dietro di lui tutti gli altri, nessuno escluso. Sulle note di una marcia che la banda musicale suona, gli spettatori riempiono le vie del paese seguendo il vincitore fino a casa dove  c’è l’incontro con i  familiari, quindi  l’offerta a tutti i presenti di buon vino, attinto da conche di rame, come augurio di prosperità per la vendemmia ormai imminente.

Info: Comune piazza S. Maria Maggiore,1  67030 Pacentro (AQ) Tel. 0864.41114 Fax 0864.41529


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