Parco Costa Teatina, Caramanico: "Dietro il 'no' di Febbo si nasconde il centro oli"

06 Settembre 2011   16:23  

"Dietro il no dell'assessore regionale all'agricoltura, Mauro Febbo, al Parco della costa teatina , c'e' un evidente interesse, quello di riaprire la strada alla realizzazione del Centro oli e di altri insediamenti industriali". A parlare il consigliere regionale di SEL Franco Caramanico secondo cui Febbo "cancellando l'istituzione del Parco mette in discussione le leggi regionali approvate ( la n.2, la 14 e la 32 del 2008) per bloccare il Centro oli, leggi che si basano proprio sulla necessita' di tutelare le aree naturali protette".

Per Caramanico, "Febbo si dimostra coerente con la volonta' espressa sin dal 2002 dal governo di centro destra di realizzare il centro oli, ma dovrebbe essere altrettanto onesto nel dire che cancellando la previsione del parco si eliminano i 20 milioni previsti dal FAS destinati al potenziamento delle infrastrutture all'interno delle aree protette della costa teatina".

Quanto agli agricoltori, Caramanico sostiene che sono "vittime di un inganno, perche' non sono consapevoli che appoggiando Febbo, stanno dicendo si' alla distruzione dei loro territori, che diverranno terra di conquista per i gruppi industriali". Il consigliere di SEL chiede inoltre "per quale motivo su questa questione non interviene l'assessore regionale all'Ambiente, Giuliante, che dovrebbe spiegare perche' da responsabile del settore non avoca a se' la questione, lasciando che Febbo faccia e disfaccia".

Senza mettere in discussione la costituzione, Caramanico rilancia l'invito a definire la perimetrazione del Parco con i sindaci, nella linea di quanto fatto dal centro sinistra nella scorsa legislatura, "lavoro vanificato dal centro destra che alimenta gli equivoci e i timori della comunita' locali per interessi che nulla hanno a che vedere con quelli reali delle popolazioni e di quei territori.


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