Parco costa teatina, Febbo: "Cinque Comuni contro e tre a favore, ma solo a parole"

14 Settembre 2011   17:34  

"Un Parco deve nascere dal consenso e non può essere imposto dall'alto. Non ha senso la diatriba del Parco si o Parco no. Solo i fatti concreti contano davvero ma, fino ad ora, a partire da quel lontano 2001 in cui vide la luce la legge istitutiva del Parco della Costa Teatina, le otto amministrazioni comunali interessate non hanno prodotto né le perimetrazioni necessarie per la delimitazione del Parco né atti di approvazione o di modifica della bozza di attuazione del DPR istitutivo".

Lo ha detto questa mattina a Chieti l'assessore regionale all'Agricoltura, Mauro Febbo, nella sua veste di presidente del tavolo di coordinamento dei Comuni interessati e della provincia di Chieti, nel corso di una conferenza stampa congiunta con l'amministrazione provinciale, rappresentata dall'assessore all'Urbanistica, Nicola Campitelli, "Il fatto paradossale è che ben cinque delle otto amministrazioni comunali sul cui territorio dovrebbe nascere il Parco ovvero Rocca San Giovanni, San Vito Chietino, Ortona, Casalbordino e Torino di Sangro - ha proseguito Febbo - hanno mostrato ferma contrarietà mentre le altre tre - Vasto, San Salvo e Fossacesia - che, solo a parole, si sono dette favorevoli, si sono ben guardate dal produrre documenti ufficiali in tal senso". Il 30, intanto, scadrà il termine fissato dal Ministero ma Febbo non teme affatto l'eventualità che arrivi un commissario.

"Commissario o meno - dice Febbo - non cambierà nulla quand'anche dovesse arrivare. Infatti l'istituzione di un Parco si attua attraverso un Dpd che però richiede due passaggi fondamentali come il parere della Conferenza unificata dove sono chiamati ad esprimersi gli otto Comuni e la Provincia di Chieti, e l'intesa con la Regione. Tuttavia, a tal proposito, è la Giunta regionale a dover manifestare un eventuale consenso ma il nostro orientamento è di segno diverso. Per cui il Commissario non potrà fare altro che prendere atto dell'impossibilità di addivenire all'attuazione del Parco della Costa Teatina".

Febbo ha, inoltre, spiegato che "la contrarietà al Parco della maggior parte dei Comuni coinvolti, 5 su 8, e di gran parte della popolazione locale, si spiega con la forte antropizzazione della zona e soprattutto con le numerose attività imprenditoriali e commerciali operanti che verrebbero fortemente penalizzate da divieti e da regolamenti estremamente rigidi nel caso venissero a ricadere nel perimetro del Parco. Inoltre, nel corso del recente incontro negli uffici del Ministero, è emerso che mancherebbe la copertura finanziaria per l'attivazione e la contestuale gestione del Parco stesso.

Febbo ha, invece, confermato di voler sostenere "il Progetto speciale di valorizzazione della Costa dei Trabocchi che, ha detto - "resta un'alternativa percorribile e maggiormente compatibile con la zona interessata. Peraltro, si tratta di un progetto serio che prevede la nascita della cosiddetta Via verde nelle arre dismesse dell'ex tracciato ferroviario e che è condiviso da numerosi rappresentanti delle amministrazioni locali della costa teatina e da diversi portatori di interesse".


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