Parco della Costa Teatina, Comuni divisi sulla perimetrazione. Martedì vertice al Ministero

01 Settembre 2011   10:39  

L'istituzione del Parco nazionale della Costa Teatina si avvicina, dopo un decennio di attese, ma i Comuni interessati sembrano non accorgersene, ancora divisi sulla ipotesi di perimetrazione.

Eppure, dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che lo sviluppo di una regione come l'Abruzzo non può che passare per il turismo e, quindi, per la salvaguardia del patrimonio naturalistico.

Martedì a Roma è previsto un incontro tra gli otto Comuni della costa dei trabocchi e i funzionari del Ministero dell’Ambiente. I Consigli comunali, che intanto si stanno riunendo per esprimere i pareri sulla perimetrazione proposta dalla Regione, sembrano parlare voci diverse.

Ed è per questo che il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio chiederà ulteriore tempo al Ministero, per tentare di serrare le fila dei sindaci.

"Non è una decisione semplice a cui si arriva a cuor leggero - dice - forse bisognava essere compatti prima del 2001, quando è stato istituito il Parco per legge governativa. Ora bisogna cercare un’intesa, la stessa che non si è trovata finora perché a essere divisi sono i Comuni e perché ogni campanile deve rendere conto al territorio".

La battaglia, comunque, non sembra subire l'influenza delle casacche politiche. Tnato è vero che due Comuni di centrosinistra, Torino di Sangro e Casalbordino, si sono già espressi negativamente alla perimetrazione proposta.

Insieme a loro, San Vito e Rocca San Giovanni. Sul fronte opposto Fossacesia, Vasto e San Salvo. Indeciso Ortona.

Il tempo stringe. Il 30 settembre, se i Comuni non si decideranno ad adottare una linea condivisa, arriva il commissario governativo.

E in effetti, come dice Andrea Natale (Prc-Fds), assessore all’Ambiente di Fossacesia, "sarebbe il primo caso in Europa di una regione che non vuole un Parco dopo una legge istitutiva".


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