Parco della Costa Teatina, il Pd: "Se il centrodestra non lo voleva poteva fare una legge"

13 Settembre 2011   17:48  

"In un paese serio le leggi dello stato si rispettano. Il centrodestra che governa Provincia, Regione e Governo se non voleva il Parco della Costa Teatina aveva un formidabile strumento: fare una legge per abolirlo. Invece prima ha aizzato gli imprenditori ed i cittadini ora propone irrealizzabili referendum". E' quanto dichiara Angelo Radica consigliere provinciale PD.

"Il Parco può essere un’opportunità storica se il dibattito si sposta da opposti estremismi ideologici tra pasdaran del Sì e pasdaran del No e se l’istituzione dello stesso viene accompagnato da politiche promozionali e di sostegno alle imprese. Invece di contrapporre il Comprensorio con il Parco, la Provincia di Chieti deve riprendere un ruolo guida nella vicenda proseguendo nella sua ragionevole posizione di perimetrazione che non apporti nuovi vincoli in un’area già fortemente tutelata mettendo a sistema le varie aree naturali" conclude Radica.

"La vicenda della perimetrazione del Parco della Costa Teatina - aggiunge Camillo D’Amico capogruppo PD in Provincia di Chieti - rischia di diventare una teatrale barzelletta da cosa seria che era ed è. La messa a sistema delle aree già vincolate, la costruzione della pista ciclopedonabile sono presupposti propedeutici alla perimetrazione e la costituzione del parco è una sfida da cogliere per dare impulso al turismo e prevenire facili fenomeni speculativi laddove si lasciasse tutto com’è".


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