Parla un comandante: "Inchino? una follia fatta anche da altri"

20 Gennaio 2012   12:57  

Nell'intervista rilasciata al Gazzettino del Mezzogiorno, un noto comandante di nave, descrive così il gesto di Schettino: "non solo un inchino in segno di omaggio all’isola del Giglio, ma una vera e propria prova di coraggio e spavalderia, che consisteva nel passare con la nave da crociera larga 35 metri tra i due scogli a ridosso del porto in uno spazio di appena 60 metri"

Il capitano prosegue, indicando la prova come un gesto folle ripetuto già altre volte da numerose altre navi e che, con mare calmo non rappresenterebbe una sfida impossibile. "Anche venerdì sera il mare era calmo, e a far urtare la nave probabilmente è stato un errore di manovra, oppure le correnti più forti del solito che Schettino non aveva calcolato e che ha provato a superare proprio aumentando la velocità"

Secondo il comandante un singolo squarcio di 60 metri non può aver provocato da solo l'affondamento della nave e attacca chi cerca di riabilitare Schettino elogiando la sua manovra di avvicninamento dopo l'impatto. "I motori erano già spenti, la nave era senza comando e senza propulsione propria. La traiettoria della “Concordia” è stata determinata dal rimbalzo sugli scogli".


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