Parolisi, giudice sospende visite con la figlia. E il Ris risolve il giallo di capelli e Dna

11 Gennaio 2012   11:30  

Il giudice tutelare Vicenza Barbalucca ha sospeso la possibilità, per Salvatore Parolisi, di incontrare la figlioletta Vittoria. Il primo incontro, che doveva avvenire lunedì nel carcere di Castrogno a Teramo, dove l'uomo è rinchiuso dal 18 luglio scorso con l'accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea, è saltato dopo la nuova battaglia legale intrapresa dai genitori della donna che hanno l'affidamento della bambina.

Il giudice, pur non avendo ravvisato elementi "gravemente ostativi" all’incontro del padre con la figlia, ha disposto una perizia, un accertamento tecnico con l’obiettivo di valutare, tra l’altro, la situazione psico-fisica della minore dopo la perdita della madre e l’allontanamento del padre. Il consulente incaricato dovrà indicare le modalità più idonee dell’incontro, che sarà preceduto da un programma preparatorio e di assistenza psicoterapeutica per la bambina, cosa che veniva richiesta anche dagli stessi avvocati della famiglia Rea.

Il Ris, intanto, hanno risolto il giallo nato attorno ai capelli ritrovati sul corpo della vittima.  Per i carabinieri del raggruppamento investigazioni scientifiche alcuni sono di Melania e sono stati strappati dall’assassino, altri sono del medico legale intervenuto sul posto dopo il ritrovamento del cadavere. Per la procura l’accertamento del Ris conferma la tesi secondo cui sul luogo del delitto non fossero intervenute altre persone, smentendo definitivamente l'ipotesi della difesa di Salvatore Parolisi, secondo la quale sul luogo del delitto sia comparsa un’altra persona, magari l'assassino.

I magistrati teramani firmeranno entro venerdì la richiesta di giudizio immediato, visto che sabato scadono i termini per questo rito.

Svelato anche il mistero delle tracce di Dna trovate sugli slip di Melania e sotto un’unghia della donna. Per i carabinieri quelle trovate sull’indumento intimo appartengono alla vicina di casa di Folignano e al figlio di quest’ultima. La sera prima del delitto, infatti, Melania e Salvatore erano stati a cena proprio dai vicini e la donna aveva tenuto in braccio il bambino.
Mentre la traccia di Dna femminile trovata sotto l’unghia dell’anulare di Melania è dell’estetista di Somma Vesuviana dalla quale la donna si era recata poco prima dell’omicidio.


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