Parroco nega funerale a uomo divorziato

30 Settembre 2006   13:59  
Ho fatto solo il mio dovere, si difende don Gaetano, parroco di Bagnaturo, paesino vicino Sulmona, che ha negato la celebrazione del funerale in chiesa e con tutti i crismi al camionista Fernando Scipione morto martedi scorso per un tragico incidente, in quanto l´uomo, divorziato, si era risposato con rito civile, venendo meno al sacramento del matrimonio. Questo prevede infatti il diritto canonico, ma in una sua applicazione ultra-rigorosa. Dura lex ecclesiae sed lex, sembra essere la parola d´ordine di Don Gaetano, che però dichiara di aver obbedito agli ordini del suo vescovo, monsignor Giuseppe Di Falco. E così ora Fernando riposa in un piccolo cimitero alle pendici della Majella, le campane hanno taciuto al passaggio del feretro, è stato sepellito senza messa nè benedizione, perchè la popolazione di Bagnaturo, che si è stretta intorno al dolore e alla rabbia dei familiari, non ha gradito la presenza del contestatissimo parroco. "Hanno fatto una cosa ignobile - si sfoga la Amalia, moglie di Fernando - perchè ogni cristiano ha bisogno dell´ultimo sacramento. La legge esite, è vero, ma non viene quasi mai applicata. Mio marito non ha fatto del male a nessuno, è stato solo sfortunato a dover divorziare". Anche la signora Amalia aveva divorziato prima di conoscere Fernando: "Anche io sono peccatrice, come dicono loro - accusa Amalia - ma non avevo 15mila euro da dargli per lavare il mio peccato" Domani partirà una petizione popolare per mandare il via il parroco e la popolazione non parteciperà alla messa manifestando fuori la chiesa. Una triste vicenda che ricorda il mito di Antigone, ma a parti invertite: la dura legge delle umane istituzioni, la Chiesa in questo caso, contraddice le leggi del cuore e dell´umana pietas. Interviste: 1) Don Gaetano Acciaccaferri - parroco di Baganturo 2) Amalia Scipione - moglie di Fernando Scipione Filippo Tronca

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