Passerella del premier tra le casette di Onna e le polemiche

15 Settembre 2009   18:52  

"Consegno a lei le chiavi di questa casa. Che sia un nido d'amore per una nuova vita e per guardare avanti". Così il presidente del consiglio Silvio Berlusconi  alla famiglia di Alessandra Giancola, prima famiglia sfollata di Onna che andrà a vivere nelle nuove casette legno del villaggio sorto a pochi metri dal paese distrutto. Ancor prima il presidente ha inaugurato la scuola materna, realizzata su un progetto di Giulia Carnevale, ragazza vittima del terremoto.

A nome degli onnesi ha ringraziato tutti il giornalista Giustino Parisse, i suoi due figli e il padre sono tra le 41 vittime del 6 aprile ''Chiedo perdono ai miei figli - ha detto - perché li ho fatti vivere in una casa non sicura. E poi ricorda: ''questo villaggio è solo un primo passo, la vera ricostruzione è un altra, è quella della Onna ridotta d un cumulo di macerie''.

La nuova Onna è stata realizzata con donazioni raccolte dalla Croce Rossa, la funzionalita' urbana è merito del comune dell'Aquila. l'esecuzione e' opera della provincia di Trento.

''La promessa e' mantenuta, ardita lo sapevamo, ma grazie a Dio e' mantenuta", ha concluso Silvio Berlusconi prima di salire in macchina assediato dalla ressa di telecamere. E dietro di sè ha lasciato una scia di polemiche.

La presidente della Provincia Stefania Pezzopane ha ricordato infatti che questa case non erano previste dal governo, non sono i moduli del progetto C.A.S.E,  e sono state realizzate dopo una mobilitazione dei cittadini di Onna'' Incalza il parlamentare Pd Lanfranco Tenaglia: ''E'squallido fare la ruota sulle disgrazie di tante persone e su meriti altrui''.

Ribatte per il Pdl e a difesa del premier Daniele Capezzone: ''Almeno sulla vicenda del terremoto da parte dell'opposizione poteva esserci un segno di saggezza e uno sforzo di coesione''.

Ed ad Onna in segno di protesta c'erano però oltre ai comitati aquilani anche gli sfollati di Castelnuovo, altro paese devastato dal sisma, e dove i lavori per una sistemazione provvisoria sono in alto mare. E anche gli sfollati di Paganica e di Tempera, perché per loro non  è previsto un villaggio bello e vicino come quello di Onna, ma se va bene un appartamento nelle palazzine del Piano CASE, 4.500 moduli in tutto quando le famiglie con casa distrutta sono 13.000, o anche, smantellate le tendopoli, il trasferimento per mesi in alberghi lontani.

 

TF

 


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