Passo falso e mancato allungo, Allegri striglia la Juve: "Presuntuosi e poco reattivi" "

Marotta spara a zero su Lotito: "Inquietante e pericoloso"

17 Febbraio 2015   05:54  

Come due settimane fa ad Udine, così a Cesena la Juventus ha disputato un'altra prestazione molto al di sotto dei consueti standard che ha fruttato un misero pareggio e, soprattutto, ancora una volta non ha permesso di allungare ulteriormente il distacco da una Roma ormai a sua volta affetta da pareggite.

Nessuna ragione tattica, stavolta, semplicemente una squadra scesa in campo con approccio totalmente sbagliato, da vera e propria prima della classe, ma nella accezione meno lusinghiera dell'espressione, quasi come avesse dato per scontata la vittoria sul campo della penultima ed oltremodo rilassata dall'ennesimo passo falso dei giallorossi nel pomeriggio.

Il Cesena non solo ha pareggiato con pieno merito, ma anzi se avesse vinto non sarebbe assolutamente stato uno scandalo, distinguendosi per un pressing feroce ed un gioco propositivo, doti di cui invece la Vecchia Signora ha difettato sul sintetico del "Manuzzi".

Nemmeno se Vidal avesse trasformato il rigore concesso ad una manciata di minuti dalla fine, e che probabilmente avrebbe dato un'immeritata vittoria, avrebbe mutato il giudizio sulla (non) prestazione dei bianconeri, ancor più allarmante se si ricorda che tra otto giorni si giocano gli ottavi di Champions League, avversario l'ostico Borussia Dortmund, una doppia sfida secca in cui i cali di tensione sarebbero fatali.

Lo sa bene Massimiliano Allegri, che nel dopo gara non ha mancato di strigliare i suoi: "Non ci siamo calati nella realtà della partita, siamo stati presuntuosi e in alcune occasioni anche poco reattivi. Poteva essere un passo importante verso lo scudetto, però episodi del genere magari ci riportano con i piedi per terra".

Riesamina altrettanto obiettiva quella fatta anche da capitan Gigi Buffon, forse il migliore in campo dei suoi, senza risparmiarsi un'autocritica: "In questi casi la colpa è anche del capitano, che deve aiutare i compagni a mantenere alta la concentrazione, anche perché gli avversari non si scansano per farti passare. Forse è un caso che le partite peggiori le abbiamo giocate quando già conoscevamo i risultati della Roma. O forse no...".

Fuori dal rettangolo di gioco, intanto, ha tenuto banco per l'intero week end la questione relativa alle dichiarazioni di Lotito, decisamente "provincialofobe" e mortificanti verso le cosiddette piccole squadre. Chiamato a commentarle, l'ad bianconero Beppe Marotta non le ha certo mandate a dire al presidente della Lazio, con cui già in passato ha avuto modo di beccarsi reciprocamente.

"Come ho detto a settembre, penso che accentrare troppo potere nelle mani di una sola persona sia pericoloso" - ha affermato Marotta - "e ne viene fuori un scenario inquietante: sembra di essere tornati al Medioevo, il modo in cui sono venute fuori certe dichiarazioni va biasimato. Noi riteniamo inadeguati i vertici societari, e crediamo serva un intervento esterno, anche del Governo".

Lorenzo Ciccarelli


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