Pd-Idv,gli indagati mettono a rischio l'accordo.Di Matteo fermo

Irremovibile il supervotato alle primarie

29 Ottobre 2008   16:57  

Neanche l'intervento della segreteria nazionale del Pd ha sortito effetti nel far ritirare la candidatura al Consiglio regionale da parte dell'assessore uscente ai Trasporti, Donato Di Matteo, sul quale c'é il veto dell'Italia dei Valori e dei partiti della sinistra a una sua riproposizione perché è indagato nell'inchiesta sull' inquinamento delle acque a Bussi. Dopo circa un'ora di colloquio con il segreteario nazionale del Pd, Walter Veltroni, e i leader Franco Marini e Giuseppe Fioroni, alla presenza del segretario regionale, Luciano D'Alfonso e dei parlamentari abruzzesi Giovanni lolli e Giovanni Legnini, Di Matteo - il più votato alle recenti primarie del Pd - ha deciso di rimanere sulla sua posizione. "Ho apprezzato la disponibilità e la generosità a voler dare un contributo da parte di Veltroni, Marini e Fioroni - ha detto Di Matteo - comunque se dovessero permanere le condizioni che il sottoscritto dovesse essere il solo indagato a non essere candidato, non mi tirerò indietro. Non si capisce il perché non essendo il solo indagato tra i consiglieri debba essere il solo ad essere escluso. Soprattutto - ha continuato Di Matteo - perché sono stato legittimato dal voto delle primarie". L'esponente del Pd,. che alle primarie ha collezionato oltre 4.700 voti, ha confermato che alle 18 incontrerà i suoi sostenitori con i quali "si deciderà il da farsi e cioé quale battaglia portare avanti dentro il partito".

TACCUINO ELETTORALE 


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