Dopo attacchi più o meno diplomatici a quello che hanno definito un ambiguo alleato-concorrente, alias Antonio Di Pietro, convinti che risiedesse nell'Italia dei Valori il motivo del loro tonfo elettorale, ora i giovani rampanti segretari provinciali del Pd iniziano a tutti gli effetti la corsa alla segreteria regionale, per quel posto reso vacante dopo la bufera giudiziaria abbattutasi su palazzo di Città.
"Condividiamo le dichiarazioni di Veltroni sulla necessità di fare di più e di sentire su tutti noi la responsabilità di non avere reso chiaro ciò che il Pd può essere di nuovo". Affermano i mitici quattro, sostenendo che "è necessario procedere a un radicale rinnovamento non solo generazionale, ma esteso ai gruppi dirigenti, per superare totalmente la paralizzante suddivisione in ex Margherita ed ex Ds". Commento condivisibile, se fosse letto senza conoscere quel che è successo nella gestione del Pd, di cui evidentemente sono parte sostanziale gli scriventi, dal momento della sua costituzione ad oggi: un anno non è bastato a "farsi capire" ed a far capire la proposta politica del Pd, se ce nè una, o un anno è stato abbastanza per farsi capire sin troppo bene tanto da ottenere un risultato analogo a quello che i Ds conseguivano da soli?
"Tale rinnovamento - sostengono ancora i dirigenti locali del Pd - andava fatto da luglio e in tanti si sono assunti la responsabilità di rinviare queste scelte". Il riferimento è chiaro alla vicenda Del Turco, quando furono però in molti a gioire del suo arresto, sempre speranzosi in un proprio "avanzamento di carriera" che, abbiamo poi visto in queste elezioni, non c'è affatto stato.
"Occorre riscrivere il nostro rapporto con la giustizia, chiedendo rapidità nel giudizio per gli indagati. Che si faccia luce su tutta la politica. Non crediamo affatto che il problema sia solo il Pd, ed è incredibile che si stia attuando una campagna che faccia sembrare esattamente questo", conclude la nota; di campagna cospiratorie ne abbiamo sempre sentito parlare, ma da un'altra parte politica. Disorientamenti e confusioni della nuova politica.
(MS)
