Pensioni: anche l'Anp Cia Abruzzo mobilitata per petizione

15 Aprile 2015   10:35  

"Cambiare verso alle pensioni basse è tema ineludibile".

E' lo slogan della petizione popolare tramite la quale l'Associazione Nazionale Pensionati (Anp) della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) si pone l'obiettivo di raccogliere 100.000 firme da consegnare al presidente del Consiglio Matteo Renzi per invertire la rotta e tutelare le pensioni basse.

L'Anp abruzzese vuole contribuire in maniera significativa al raggiungimento di tale obiettivo invitando tutti i cittadini ad apporre la loro firma sia presso tutte le sedi della Confederazione sia nei gazebo che saranno appositamente allestiti in numerosi centri del nostro territorio.

 

"I pensionati - sottolinea Dino Bruno, presidente di Anp Abruzzo - hanno finora garantito in larga misura la tenuta sociale delle famiglie italiane, subendo in cambio, nell'ultimo quindicennio, tagli, mancati aumenti, ridotte indicizzazioni, drenaggio fiscale: il potere d'acquisto delle loro pensioni e' ormai ridotto del 30%.

Eppure hanno fatto la loro parte, in rigoroso silenzio e piena disponibilita', accollandosi un carico di sacrifici ai limiti della sopportabilita', soprattutto nelle aree rurali, dove sono stati costretti a subire un crescente isolamento ed un progressivo aggravio di costi conseguenti a servizi pubblici sempre meno presenti".

Tra impoverimento delle pensioni e disagi socio-assistenziali, i pensionati sono ormai relegati ai margini del dibattito politico-istituzionale, tanto che ben 8 milioni di essi vivono in condizione di semi poverta' con assegni mensili sotto i mille euro, e 2,2 milioni addirittura sotto i 500 euro.

Anche Il Comitato per i diritti sociali del Consiglio d'Europa ha denunciato in un suo rapporto la violazione, in Italia, della Carta Sociale Europea: infatti i minimi di pensione dovrebbero essere pari al 40% del reddito medio nazionale: 650 euro mensili anziche' 502.

"Chiediamo quindi equita' e giustizia sociale per un'esistenza dignitosa - ribadisce il presidente Dino Bruno - attraverso alcune misure essenziali: estensione ai pensionati sotto i 1.000 euro mensili del bonus di 80 euro; adeguamento dei minimi di pensione, in un biennio, al 40% del reddito medio nazionale; ampliamento della no tax area; piu' puntuale indicizzazione ed eliminazione del drenaggio fiscale; sostegno di un recupero progressivo del potere d'acquisto delle pensioni conseguite dopo una vita di lavoro. Inoltre, quando si decidono interventi sulla sanita' pubblica, questi debbono essere inquadrati all'interno di un piano volto a territorializzare i servizi anche nei centri rurali, con un ruolo primario dei medici di base e la costituzione dei pool di specialisti multidisciplinari 24 ore su 24, cosa che andrebbe concretizzata in parallelo rispetto alla velocita' con cui si intende procedere alla chiusura di ospedali, punti nascita ecc.

Per tutte queste ragioni - conclude Bruno - chiediamo a tutti i Cittadini, ai pensionati attuali e futuri, di dare forza alla nostra iniziativa e di sottoscrivere convintamente la nostra petizione".


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