Percorsi piacevoli: i sapori delle colline abruzzesi

07 Marzo 2012   12:21  

Dal mare alle prime pendici montane,si susseguono paesaggi vari e suggestivi,  dai colori che cambiano con le stagioni  passando dalle mille gradazioni del verde della primavera alle sfumature dorate dell'autunno, con i paesi e i borghi,perfettamente integrati nella natura, incastonati nei versanti collinari o svettanti sui cocuzzoli. I castelli, i resti archeologici, le chiese, le antiche tradizioni insieme al valore dell'ospitalità e alla genuinità dei prodotti  sono gli elementi essenziali di una filosofia di vita che accomuna tutto il territorio abruzzese e che, in particolare,  rendono splendida la collina abruzzese. Viviamo dunque  anche per un solo giorno questa esperienza esaltante,seguendo le cosiddette strade del vino doc.

COLLINE TEATINE

Le amene colline chietine si sviluppano a breve distanza dal mare, con paesaggi dai toni pastello in cui sono ubicati decine di paesi di antica origine, ricchi di storia, arte, tradizioni, tutti da scoprire. La cucina, semplice e curata nei particolari , è sempre a base di prodotti genuini: farina, olio, pomodoro, formaggio, carne di agnello e maiale. Numerosi pastifici continuano l'antica tradizione della pasta con prodotti secchi e freschi  rinomati in tutto il mondo. Quella impastata a mano regna sulla tavola: dai ravioli di ricotta alle sagne a taccone, dalle tagliatelle ai maccheroni alla chitarra, sempre condita con sugo al pomodoro o ragù di carne; un piatto di antica tradizione è rappresentato dalle "pallotte cace e ove" - polpette di formaggio e uova con sugo al pomodoro. La carne è preparata in tanti squisiti modi: agnello sotto il coppo, agnello o capretto alla brace, coniglio ripieno, pollo ripieno con patate; inoltre sono delle vere  specialità le salsicce di carne, di fegato di maiale, la ventricina, che è una vera prelibatezza, i formaggi pecorini, le mozzarelle, il caciocavallo.  Tra i tanti dolci che deliziano il palato, è doveroso assaggiare le " sise delle monache"di Guardiagrele, le sfogliatelle di Lama dei Peligni, le pizzelle, la cicerchiata, la pizza dolce, i mostaccioli, i bocconotti di Lanciano, le "neole" di Ortona. Il vino ovviamente è il doc teatino. A fine pasto, si può degustare un liquore come il super punch abruzzese o altri distillati prodotti nell'ambito della provincia.

COLLINE APRUTINE

Gradevoli sfumature argentee, inframmezzate da quelle verdi o dorate, caratterizzano le valli delle colline pescaresi per la presenza di oliveti e vigneti che danno olio e vino di notevole livello qualitativo, riconosciuti con i marchi dop e doc. E' ovvio, quindi, che la cucina con simili condimenti sia di alto livello, pur conservando la semplicità e la leggerezza della dieta mediterranea. Antica è la tradizione della pasta, che è strettamente legata alla preparazione di ottimi primi piatti come la pasta alla mugnaia, il timballo e i maccheroni alla chitarra. Tra le carni, l'agnello assume una particolare importanza, preparato al forno con le patate o in spiedini. Questi ultimi sono formati da dadini di carne ovina, salati, aromatizzati e arrostiti sulla brace, e si accompagnano a bruschette condite con olio d'oliva. Altra specialità sono i gamberi di fiume e le trote di Bussi sul Tirino. Rinomate sono anche le lumache del vallone di Santo Spirito, i funghi ed i latticini di S. Eufemia a Majella ed il famoso pecorino di Fairndola, tutelato da un apposito consorzio.Il dolce tipicamente pescarese è il parrozzo, a base di mandorle e liquore d'arancia con glassa di cioccolato fondente,poi troviamo i taralli, le ferratele, la cicerchiata ed i mostaccioli. A fine pranzo naturalmente un buon liquore alle erbe come il fortissimo Centerbe d'Abruzzo di Tocco da Casauria,  un gustoso sambuca, un buon nocino o un dolce aurum.

COLLINE TERAMANE

(Controguerra) Il paesaggio è molto vario, alla morbidezza di alcune si contrappone  l'aspro fascino delle maestose architetture presenti in quelle solcate dai calanchi che rendono unica la zona di Atri. La varietà del paesaggio rispecchia la ricchezza dell'antica cucina teramana, che nella sua semplicità è vigorosa, complessa e diversa. La ventricina teramana, ad esempio, è completamente diversa da quella del vastese sia nel sapore che nell'aspetto, ma altrettanto gustosa. Tra i primi piatti, oltre ai maccheroni alla chitarra, ai ravioli di ricotta e aneto e alla pasta alla mugnaia, sono da assaggiare le "scrippelle ‘mbusse", crepes con pecorino e cannella ricoperte di brodo, il timballo teramano, e naturalmente le "virtù". Le virtù sono un piatto unico, la cui preparazione ruota intorno al numero sette  perché sette sono i tipi di legumi secchi, di quelli freschi, di tipi di pasta, di verdure, di carne, di condimenti e sette le ore di cottura! La carne utilizzata per i secondi è quella d'agnello preparata sempre in maniera deliziosa, particolari sono le"mazzarelle alla teramana", a base di interiora d'agnello,  il "coatto" spezzatino di pecora, e le " ‘ndocca ‘ndocca" a base di carne di maiale. I superbi vini locali accompagnano degnamente tutti i piatti. Per finire un buon dolce come i" pepatelli " , i calgionetti, le sfogliatelle da accompagnare con un tipico liquore a base d'arancia o con un amaro a base di erbe del Gran Sasso.


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