Pescara allagata. Il piano anticrisi del sindaco D'Alfonso

Le accuse del centrodestra

18 Novembre 2008   12:12  
Un week end che rimarrà impresso a lungo nella memoria collettiva della città, per la pioggia torrenziale, la melma scura e maleodorante fuoriuscita dai tombini,le strade e i locali allagati, i negozi sbarrati dall' insolenza di un maltempo che ha dato tregua soltanto all'alba di ieri, quando ha lasciato Pescara stremata e mortificata dai tanti detriti rimasti lungo le vie: i segni di una rete fognaria colta inequivocabilmente impreparata, da un nubifragio che pure non sembra aver mostrato segni di particolare anomalia o ferocia, rispetto alla sintomatologia del maltempo autunnale.

Le acque si sono ritirate, e la polemica incalza. Tra le prime richieste di risarcimento danni al Comune e il puzzo inclemente dei fanghi fognari c'è già chi s'indigna e accusa l'amministrazione di “scarsa preparazione” di fronte ai "disastri dell'ultima settimana". E' Luigi Albore Mascia, leader del Pdl, che dopo aver presenziato alla conferenza tenuta dal sindaco D' Alfonso, organizzata appositamente per discutere le criticità e le urgenze della rete fognaria e del manto stradale pescarese, non ha esitato ad esprimere dubbi e perplessità sulle strategie preventive messe a punto dal primo cittadino: " se si sono verificati tanti allagamenti è per la mancata pulizia di tombini, caditoie e bocche di lupo, e poi perché i fossi Bardet non riescono a far defluire l’acqua piovana verso il fiume, pieno di limo e fango a causa del dragaggio non eseguito. La macchina dei soccorsi, poi, ha fatto flop e il collettore sulla riviera Nord non ha fatto retto, ma il sindaco non ha il coraggio di ammettere le proprie inadempienze".

Lavori in corso. Intanto Luciano D' Alfonso assicura che l' emergenza allagamento verrà risolta, e lo fa descrivendo uno per uno tutti gli interventi in atto o da avviare organizzati dall’ amministrazione, per far fronte ai disagi che il capoluogo pescarese subisce da tempo. Secondo il Sindaco le criticità sarebbero essenzialmente tre. La prima, a Sud del pescarese, riguarda il completamento del collettore da parte dell'Ato di competenza, che verrà utilizzato per convogliare le acque piovane al sistema di captazione già esistente: da viale Marconi e via Pepe infatti, le acque derivanti dal maltempo raggiungeranno Fosso Vallelunga, prevenendo così disagi e straripamenti. A San Donato invece è il sistema delle pompe di sollevamento a richiedere interventi di potenziamento, si tratta di un lavoro già appaltato dall' Ato, avente lo scopo di far confluire le acque nella rete golenale.

La "seconda criticità" investe la zona Nord di Pescara, ed in particolare le strade che circondano l' area collinare, dove i primi miglioramenti saranno visibili "grazie alle opere progettate dal Comune per via Caravaggio e via dell’ Emigrante".

Il "terzo nodo cruciale" dell' emergenza allagamento risulta invece connesso alle condizioni del fiume Pescara, "i cui fondali si sono alzati per colpa del limo" - ha spiegato D' Alfonso - "che si è andato via via depositando. Questa situazione diventa pericolosa in caso di pioggia perché la portata del fiume aumenta, l’acqua del Pescara non defluisce e rientra nel sistema fognario allagando le strade". Una delle urgenze principali pertanto riguarda la pulizia dei fondali, di competenza dell' Ato e del commissario straordinario del bacino Aterno Pescara, Adriano Goio, che sembra abbiano già "pronto", almeno sulla base di quanto sostenuto dal Sindaco, il programma di superamento della crisi.

I tombini. Un falso problema? Per il Comune sembrerebbe di si. Stando a quanto dichiarato dall' Attiva le operazioni di pulizia dei chiusini e delle strade cittadine sarebbero eseguite con cadenza regolare, mentre l' unica complicazione sarebbe costituita dai veicoli in sosta, che pare ostacolino la depurazione di circa il 30% dei tombini presenti in città. Più diretto il vicesindaco D'Angelo che ha attribuito parte della responsabilità all' Ato “che ha il compito di occuparsi dei tombini nella zona sottostante il manto stradale" e che "evidentemente non lo fa".

In risposta alle perplessità avanzate dall' opposizione e alle lamentele inoltrate dalla cittadinanza, il Comune ha ricordato i 90 chilometri di rete fognaria che l'amministrazione ha costruito o riqualificato nel corso di 5 anni, evidenziando l' avanzamento dei lavori in corso in via Seneca, via degli Equi, via Arnaldo da Brescia, via Nazionale Adriatica Sud, fosso Bardet, viale Bovio, via Gobetti, strada Vicinale Bosco, e numerose altre zone nelle quali le operazioni sembrano volgere al tanto auspicato termine: i primi risultati si attendono in via Di Sotto, dove la ristrutturazione del manto stradale dovrebbe portare l' acqua piovana a confluire nelle caditoie, invece di stagnare per giorni come ancora purtroppo accade.

GDC

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