Un week end che rimarrà impresso a lungo nella memoria collettiva della città, per la pioggia torrenziale, la melma scura e maleodorante fuoriuscita dai tombini,le strade e i locali allagati, i negozi sbarrati dall' insolenza di un maltempo che ha dato tregua soltanto all'alba di ieri, quando ha lasciato Pescara stremata e mortificata dai tanti detriti rimasti lungo le vie: i segni di una rete fognaria colta inequivocabilmente impreparata, da un nubifragio che pure non sembra aver mostrato segni di particolare anomalia o ferocia, rispetto alla sintomatologia del maltempo autunnale.
Le acque si sono ritirate, e la polemica incalza. Tra le prime
richieste di risarcimento danni al Comune e il puzzo inclemente dei
fanghi fognari c'è già chi s'indigna e accusa l'amministrazione di “scarsa preparazione” di fronte ai "disastri dell'ultima settimana". E'
Luigi Albore Mascia, leader del
Pdl, che dopo aver presenziato alla conferenza tenuta dal sindaco
D' Alfonso, organizzata appositamente per discutere le criticità e le urgenze della rete fognaria e del manto stradale pescarese, non ha esitato ad esprimere dubbi e perplessità sulle strategie preventive messe a punto dal primo cittadino: " se si sono verificati tanti allagamenti è per la mancata pulizia di tombini, caditoie e bocche di lupo, e poi perché i fossi Bardet non riescono a far defluire l’acqua piovana verso il fiume, pieno di limo e fango a causa del dragaggio non eseguito. La macchina dei soccorsi, poi, ha fatto flop e il collettore sulla riviera Nord non ha fatto retto, ma il sindaco non ha il coraggio di ammettere le proprie inadempienze".
Lavori in corso. Intanto Luciano D' Alfonso assicura che l' emergenza allagamento verrà risolta, e lo fa descrivendo uno per uno tutti gli interventi in atto o da avviare organizzati dall’ amministrazione, per far fronte ai disagi che il capoluogo pescarese subisce da tempo. Secondo il Sindaco le
criticità sarebbero essenzialmente
tre. La prima, a
Sud del pescarese, riguarda il
completamento del collettore da parte dell'Ato di competenza, che verrà utilizzato per
convogliare le acque piovane al sistema di captazione già esistente: da
viale Marconi e
via Pepe infatti, le acque derivanti dal maltempo raggiungeranno
Fosso Vallelunga, prevenendo così disagi e straripamenti. A
San Donato invece è il
sistema delle pompe di sollevamento a richiedere interventi di potenziamento, si tratta di un lavoro
già appaltato dall' Ato, avente lo scopo di far confluire le acque nella
rete golenale.
La
"seconda criticità" investe la
zona Nord di Pescara, ed in particolare le
strade che circondano l' area collinare, dove i primi miglioramenti saranno visibili "grazie alle opere progettate dal Comune per
via Caravaggio e via dell’ Emigrante".
Il
"terzo nodo cruciale" dell' emergenza allagamento risulta invece connesso alle condizioni del
fiume Pescara, "i cui
fondali si sono alzati per colpa del
limo" - ha spiegato D' Alfonso - "che si è andato via via depositando. Questa situazione diventa pericolosa in caso di pioggia perché la portata del fiume aumenta, l’acqua del Pescara non defluisce e rientra nel sistema fognario allagando le strade". Una delle urgenze principali pertanto riguarda la
pulizia dei fondali, di competenza dell'
Ato e del
commissario straordinario del bacino Aterno Pescara,
Adriano Goio, che sembra abbiano già "pronto", almeno sulla base di quanto sostenuto dal Sindaco, il programma di superamento della crisi.
I tombini. Un falso problema? Per il Comune sembrerebbe di si. Stando a quanto dichiarato dall'
Attiva le operazioni di pulizia dei chiusini e delle strade cittadine sarebbero eseguite con cadenza
regolare, mentre l' unica complicazione sarebbe costituita dai veicoli in sosta, che pare ostacolino la depurazione di circa il
30% dei tombini presenti in città. Più diretto il
vicesindaco D'Angelo che ha attribuito parte della responsabilità all' Ato “che ha il
compito di occuparsi dei tombini nella zona
sottostante il manto stradale" e che "evidentemente non lo fa".
In risposta alle perplessità avanzate dall' opposizione e alle lamentele inoltrate dalla cittadinanza, il Comune ha ricordato i
90 chilometri di
rete fognaria che l'amministrazione ha costruito o riqualificato nel corso di
5 anni, evidenziando l' avanzamento dei lavori in corso in via Seneca, via degli Equi, via Arnaldo da Brescia, via Nazionale Adriatica Sud, fosso Bardet, viale Bovio, via Gobetti, strada Vicinale Bosco, e numerose altre zone nelle quali le operazioni sembrano volgere al tanto auspicato termine: i primi risultati si attendono in via
Di Sotto, dove la
ristrutturazione del manto stradale dovrebbe portare l' acqua piovana a confluire nelle
caditoie, invece di stagnare per giorni come ancora purtroppo accade.
GDC
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