Pescara, bagno di folla per gli azzurri

Clima di festa all'Adriatico per la partita della Nazionale

12 Ottobre 2011   09:51  

Bagno di folla all'Adriatico Cornacchia di Pescara per la Nazionale di Cesare Prandelli. Clima di festa, bandiere e striscioni di benvenuto hanno accolto gli azzurri per l'ultima gara del girone di qualificazione a Euro 2012.

I tre gol dell'Italia hanno solamente lo spettacolo. Spettacolo che si è visto dentro a fuori dal campo: infatti se sul prato dello stadio pescarese Cassano incantava con i suoi gol ed i suoi numeri, sugli spalti il tifo era sugli stessi livelli.

Immaginate un bambino, che per la prima volta va allo stadio con il papà, non può non innamorarsi del calcio dopo aver visto fare la “ola” da ventunomila persona. E forse rimane questa, l'unica vera magia del calcio. Nonostante tutto.

Vedere questa marea umana fare il giro delle tribune per poi rientrare come se fosse davvero un 'onda (perché "ola, ricordiamolo, significa "onda" in spagnolo), lascia senza fiato anche i gli adulti, figuriamoci i più piccini.

Insomma, in un sistema in cui la tessera del tifoso sta letteralmente tagliando le gambe al botteghino, la Nazionale italiana sembra l'unica a riuscire ancora a portare la gente allo stadio. Forse perchè quando giocano gli azzurri c'è un prefiltraggio meno “poliziesco” rispetto alle altre gare di campionato, forse perchè per portare una bandiera non bisogna compilare moduli su moduli, forse perchè non bisogna tesserarsi per dire di essere italiani. Tutti questi “forse” costituiscono una grande verità e cioè che la gente ama ancora questo sport. Ma fino a quando? La domanda andrebbe direttamente girata al ministro Maroni, l'unico, al momento, a tenere veramente in pugno la situazione.

Tornando alla gara di ieri, bisogna dire che Pescara, ancora una volta, si rivela una piazza fantastica, degna della categoria in cui milita e con tutte le carte in regola per poter progettare il proprio futuro nel calcio che conta.

Lo sport è uno degli elementi che hanno contribuito al rapido sviluppo della città dannunziana: nel 2009 i Giochi del Mediterraneo, hanno permesso la ristrutturazione dell'Adriatico, rendendolo uno dei dodici impianti in Italia a norma per ospitare le manifestazioni organizzate dalla UEFA. E poi non va dimenticato il grande sforzo del Presidente De Cecco che, soprattutto quest'anno, con Zeman, ha ridato vitalità ed entusiasmo ad un pubblico che adesso sogna di tornare nella massima serie.

La serata magica è iniziata con la premiazione degli azzurri centenari (come numero di presenze in nazionale): Dino Zoff, Paolo Maldini, Fabio Cannavaro (recordman) e Gigi Buffon che anche ieri sera era in campo (104 presenze per lui). Anche per loro non potevano mancare applausi e cori di ringraziamento per quanto dato alla maglia azzurrra.

Quindi gli inni nazionali, forse l'unico vero momento in cui il popolo italiano si compatta, come non mai, per urlare a gran voce il proprio amor patrio.

Cosa più unica che rara, visto che accade solo ed esclusivamente attorno ad un campo di calcio.

Ma è sempre un'emozione unica e affascinante.

Daniele Polidoro


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