Pescara calcio, Marino sembra essere contagiato dall'ottimismo del presidente

25 Settembre 2013   18:01  

Si dice che il riso sia contagioso. In casa Pescara, a dire il vero, c’è ben poco da ridere: la squadra biancazzurra stenta a decollare, alcuni giocatori sembrano essere recidivi nel loro errori (vedi Pelizzoli e Cosic, apparsi incerti anche ieri), e qualcun altro fortemente voluto dalla coppia delle meraviglie Sebastiani-Marino, sembra decisamente fuori forma (Mascara, tanto per non fare nomi). Mettiamoci anche la situazione atletica e mentale che certo lasciano a desiderare, ed ecco che il Pescara si ritrova dopo sei giornate nella seconda parte della classifica, con appena 6 punti ed una solo vittoria nel carniere. Eppure, l’allenatore Marino sembra essere ottimista e in Mixed zone e facendo delle valutazioni sulla gara contro l’Avellino e sulle precedenti uscite del suo Pescara, che sono tutte un programma, mostra anche una certa mancanza di umiltà, di cui sia lui che il suo Pescara, avrebbero tanto bisogno. Forse Sebastiani lo sta contagiando in questo senso…

Arrivato a Pescara in pompa magna, accolto come colui il quale avrebbe sicuramente risollevato le sorti del Pescara, dopo un’annata fallimentare in serie A, si presenta in Mixed zone abbastanza nervoso, e continua ad aggrapparsi alla sfortuna e agli episodi, dimenticando che la squadra soffre in maniera spropositata quando si trova nella fase di non possesso, come evidenziato anche ieri. Comincia la sua intervista con un analisi tutta sua personale della gara contro l’Avellino: “Siamo entrati in campo con una grande personalità, abbiamo fatto noi la partita, abbiamo avuto molte occasioni, mentre gli avversari non hanno mai tirato in porta”. Ad un collega che gli fa notare che il Pescara è sembrato un po’ frenato nella prima frazione, risponde con uno stile non certo invidiabile: “Se partiamo con queste considerazioni è inutile continuare a parlare, evidentemente abbiamo visto due partite diverse. Tiri nella porta non ce n'è sono stati? Dopo 20” abbiamo avuto una grande occasione. C’è stato anche un salvataggio sulla linea (invita il collega a rivedere la partita con sguardo saccente ed irritante ndr). Ero arrabbiato dopo la partita di Varese, ma oggi c’è stata la reazione, abbiamo sempre creato la superiorità numerica, i nostri avversari non hanno mai tirato in porta. Nel secondo tempo abbiamo preso un goal grazie a due deviazioni, qualcuno dei nostri è calato di tono (cosa che si ripete sistematicamente, dal momento che la squadra fa fatica a stare sulle gambe ndr) ed abbiamo corso qualche rischio. La partita della mia squadra è stata molto positiva. Sono soddisfatto della prestazione, ma non del risultato dal momento che meritavamo la vittoria (l’Avellino nel secondo tempo ha avuto più di un’occasione dopo il pari per portarsi in vantaggio, il pareggio è più che giusto ndr). Chiosa con le solite e tedianti recriminazioni sulle scorse partite: “Con il Bari abbiamo creato tantissimo e non meritavamo di perdere. Ci mancano diversi punti; abbiamo raccolto in generale molto meno rispetto a quello che meritavamo. Anche oggi ci mancano due punti”.

Il tecnico di Marsala ha dato come l’impressione di voler minimizzare una situazione che per una squadra partita con grosse velleità, non certo può dirsi rosea. Marino si affida nelle prossima trasferta di Cesena (in posticipo lunedì sera) al recupero di Rizzo e Brugman, assolutamente necessari in una coperta troppo corta. Il tecnico di Marsala sa benissimo che oltre alle recriminazioni, dovranno arrivare presto anche i tre punti ed il suo atteggiamento che a tratti è sembrato indisposto, evidenzia il momento di tensione che sta vivendo.

Mariano Barisani


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