Pescara, che fine ha fatto l'effetto Zeman?

Delfino spento, solo il mister può rivitalizzare la squadra

26 Settembre 2011   15:40  

Ora bisogna rialzare la testa. Il Delfino sembra aver perso quell'effetto Zeman che aveva messo le ali ad un Pescara vincente e, soprattutto, divertente. Nelle due ultime gare, infatti, i biancazzurri non sono riusciti a ripetere le prestazioni di inizio campionato. Divertente, spumeggiante, frizzante, non sono più termini riconducibili a quella corazzata che nelle prime tre gare di inizio stagione aveva lasciato a bocca aperta tutti gli addetti ai lavori. Certo, disputare due trasferte consecutive senza la coppia centrale titolare è un bel problema e lo è ancor di più se dalla tre quarti in poi l'attacco non riesce più ad essere brillante come prima. I quattro gol nelle ultime gare non devono essere uno specchio per allodole, soprattutto se si pensa che tre delle quattro reti realizzate contro Reggina e Juve Stabia arrivano da calci piazzati (le due punizioni di Cascione e Togni, il rigore di Immobile). Come se non bastasse, poi, l'emergenza in difesa è aumentata in maniera esponenziale: sabato con l'Albinoleffe, oltre ai centrali infortunati, mancherà anche Bocchetti, espulso nell'occasione del rigore dubbio concesso nel finale di Castellammare. A questo punto le scelte di Zeman saranno obbligate, con il giovanissimo Perrotta che molto probabilmente farà il suo esordio in riva all'Adriatico. Per non parlare dell'assenza di Verratti, una vera mazzata per il centrocampo. Senza il suo gioiellino il Pescara manca di fantasia e vivacità nella zona nevralgica del campo e, diciamolo, anche di agonismo. Non va infatti dimenticato che il numero 10 pescarese è uno dei giocatori più ammoniti dell'intera rosa: due ammonizioni e un "rosso" non sono poche in 229 minuti giocati.
Inoltre il ritmo e la fisicità delle "vespe" campane di Piero Braglia ha letteralmente messo in crisi in biancazzurri che non sono riusciti a rispondere con la consueta capacità di possesso palla e rapidi scambi, cui ci aveva abituato fino a qualche settimana fa.
E allora adesso più che mai c'è bisogno di ritrovare quell'effetto Zeman, che in poche settimane è stato spazzato via dalle 7 reti subite in due gare. Al boemo, dunque, spetta il compito arduo ma non impossibile di risollevare il gioco e lo spirito di una squadra "umorale", che fa dell'entusiasmo o della sfiducia i suoi punti di forza o la sua debolezza.

Daniele Polidoro


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