Pescasseroli: resistenza a Vigile urbano, in due a giudizio. C'è anche ex consigliere comunale

15 Novembre 2011   12:34  

La Procura della Repubblica di Sulmona ha disposto la citazione a giudizio per un ex consigliere comunale di Pescasseroli e per uno dei titolari della societa' che ha l'appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani in paese. I due sono imputati in concorso per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

I fatti risalgono alla fine di aprile 2010. Stando alla denuncia depositata ai carabinieri e allegata al fascicolo, un agente di polizia locale, in forza al Comune di Pescasseroli, si reco' presso il cantiere edile del consigliere comunale per un'accertamento di natura edilizia e ambientale, in seguito al quale scaturi' una ulteriore notizia di reato a carico del consigliere comunale per violazioni al testo unico sull'edilizia. Una volta sul posto il poliziotto chiese la documentazione al consigliere con la quale erano autorizzati detti interventi, ricadenti in area A del piano regolatore vigente e sottoposta a vincoli paesaggistici.

L'amministratore, opponendosi alla richiesta dell'agente, fece vedere solo la prima pagina della Dichiarazione inizio attivita' impedendogli il prosieguo dell'accertamento di polizia giudiziaria. Il vigile, durante lo stesso sopralluogo, noto' al centro della strada un cassone scarrabile di grandi dimensioni atto al traporto di rifiuti, decidendo di avvicinarsi per poi notare all'interno parti sgretolate in fibra di amianto e cemento. Al tentativo di repertare con fotografie il contenuto del cassone, fu ostacolato fisicamente dal consigliere comunale, in presenza di alcuni operai della ditta che stavano eseguendo i lavori, del proprietario del cassone e di altri testimoni.

Inutile la richiesta dell'agente al 112 dei Carabinieri per un pronto intervento, dato che trascorsa oltre mezz'ora gli autori avevano provveduto a far sparire in un sacco nero i residui del presunto amianto. Nel decreto di citazione a giudizio il pubblico ministero, Aura Scarsella, oltre alla resistenza a pubblico ufficiale ha espressamente rubricato la minaccia proferita dai due verso l'agente di polizia municiple "ricordati che fra tre anni cambia amministrazione e tu sei finito", senza tuttavia indicarla come ulteriore reato 336 cp a carico dei due. Successivamente l'agente fu oggetto di minacce da parte di uno dei due imputati e dopo 30 giorni non fu rinnovato il suo contratto di lavoro a tempo determinato.

Il Comune di Pescasseroli al momento non si e' costituito parte civile nel processo penale che vede parte offesa il suo ex dipendente, visto che tramite il sindaco o il direttore generale non ha mai prodotto autonoma denuncia alla Procura della Repubblica di Sulmona basata sul rapporto di servizio dell'agente di polizia locale.


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