Pezzopane: ''Votare a maggio significa paralizzare l'Abruzzo''

30 Luglio 2013   17:57  

"Il dibattito in corso sulla data delle elezioni regionali in Abruzzo è davvero allucinante e vede impegnati, in un'azione ad personam, sia il Presidente della Regione Chiodi che il Presidente del Consiglio Pagano. La storia del risparmio delle risorse non se la beve proprio nessuno: se, in questi anni, Chiodi e Pagano avessero voluto risparmiare risorse avrebbero potuto farlo. Questa 'sensibilità' a fine legislatura è davvero sospetta e ha il solo scopo di tenersi saldi sugli scranni, alla faccia della democrazia e delle scadenze di legislatura".

Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.

"Tra l'altro - continua Stefania Pezzopane - ci sono aspetti gravi quanto sottovalutati, in questa vergognosa vicenda.

Primo: in caso di rinvio, la Regione verrebbe consegnata ad una paralisi visto che, come chiarisce il parere dell'Avvocatura dello Stato, dalla scadenza naturale del Consiglio regionale, a metà dicembre, fino alla proclamazione dei nuovi eletti, il Presidente della Giunta e il Consiglio regionale si dovrebbero limitare agli atti di ratifica delle direttive europee, all'ordinaria amministrazione e agli atti urgenti ed indifferibili.

Eppure, in una regione piena di problemi non si può certo governare solo con l'ordinaria amministrazione, e questo è un aspetto grave che Pagano omette.

Secondo: per evitare il rischio di un giudizio di incostituzionalità sull'accorpamento tra elezioni regionali ed europee, l'Avvocatura dello Stato ritiene necessaria una modifica della legge elettorale regionale, che implicherebbe per i consiglieri una deliberazione di proroga delle attività da marzo a maggio, cosa che consentirebbe loro di avere sei mesi di stipendio in più e di rinviare di 6 mesi il taglio da 45 a 31 dei consiglieri regionali. E questo solo per gestire l'ordinaria amministrazione, e quindi in un regime di attività molto inferiore al normale.

Questa sarebbe dunque una legge ad personam per i consiglieri regionali, per essere prorogati e lavorare meno. Terzo: tutto ciò comporterebbe, a causa della mancata programmazione, una serie di danni incalcolabili per la comunità abruzzese, i territori e le imprese, che avrebbero bisogno di ben altro per il lavoro, il sociale, la ricostruzione, il sostegno ai comuni in difficoltà, oltre al mancato taglio dei costi della politica.

Queste sono solo alcune delle ragioni che dovrebbero indurre subito Chiodi e Pagano a chiudere questa penosa vicenda. Sarebbe inoltre utile ed importante che il Presidente del Consiglio regionale Pagano rendesse noto l'intero parere dell'Avvocatura dello Stato e di tutelare nella sua veste istituzionale tutti gli abruzzesi, e non solo una parte dei consiglieri regionali che hanno come priorità i propri privilegi".

 


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