Piano della Regione Abruzzo: i tagli scolastici in arrivo per Chieti e Teramo

09 Ottobre 2024   10:43  

Le recenti comunicazioni della Regione Abruzzo suscitano preoccupazione tra i sindacati e le autorità locali, che si oppongono fermamente ai proposti tagli scolastici.

Un piano scolastico di ridimensionamento della rete educativa è stato recentemente annunciato dalla Regione Abruzzo, suscitando forti preoccupazioni tra sindacati e autorità locali. Il segretario generale della Cisl Scuola Abruzzo e Molise, Davide Desiati, ha confermato che il governo regionale ha avanzato l'ipotesi di chiudere quattro istituti scolastici nel prossimo anno, una misura che potrebbe trasformarsi in cinque, con tre istituzioni nella provincia di Teramo e due in quella di Chieti.

Nella nota di Desiati si specifica che i tagli proposti includerebbero il ripristino di alcuni Istituti Comprensivi a Pescara, in seguito al ridimensionamento già effettuato nel corso dell'anno. Le province hanno ora a disposizione un lasso di tempo per presentare alternative ai piani delineati dalla Regione.

In provincia di Teramo, tra le istituzioni a rischio figurano il Liceo Artistico di Castelli, l'Istituto Comprensivo di Isola del Gran Sasso/Colledara, il Convitto Nazionale e l'Istituto "Delfico" di Teramo, così come gli Istituti Comprensivi di Civitella/Torricella e di Campli.

Per quanto riguarda la provincia di Chieti, i tagli previsti interesserebbero l'IPSEOA "Marchitelli" di Villa Santa Maria, l'Istituto Comprensivo di Quadri, l'Istituto Comprensivo di Castel Frentano e l'Istituto Comprensivo "D'Annunzio" di Lanciano.

Il presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, ha già manifestato la sua opposizione a questi tagli, dichiarando che non ci saranno proposte di ridimensionamento della rete scolastica provinciale. La Cisl Scuola Abruzzo e Molise ha espresso una posizione netta contro qualsiasi azione di ridimensionamento, sottolineando l’importanza di proteggere le aree montane e il fatto che la media di 900 alunni per istituto è già elevata. Queste misure potrebbero avere un impatto significativo sul futuro della istruzione nella regione, influenzando non solo gli studenti ma anche l'intera comunità locale. La mobilitazione delle istituzioni e dei sindacati sembra essenziale per garantire la tutela del diritto all’istruzione e per preservare la rete educativa nelle aree più vulnerabili.


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