Piazza d'Armi, cento irriducibili non vogliono lasciare le tende

09 Settembre 2009   14:11  

Fino all'ultimo giorno gli occhi delle forze dell'ordine vigilano sullo smantellamento di piazza d'Armi. La tendopoli più grande e dove si sono registrate non poche difficoltà di gestione per la Protezione civile chiude i battenti a cinque mesi dal quel terribile sei aprile.
E non mancano proteste e tensioni, da parte di chi – una quarantina di nuclei familiari - si ostina a non abbandonare le tende perchè insoddisfatto delle soluzioni che gli vengono proposte.
Gli irriducibili non sono disposti a trasmigrare nei paesi montani del circondario, nella Marsica o nella Valle Peligna. Per loro – assicura Marco Agnolone della Protezione civile – saranno mantenute alcune tende all'interno di piazza d'Armi, anche se non potranno più usufruire dei servizi igienici e della mensa, anche questa smantellata.
Tutti gli altri, un migliaio in tutto, hanno già trovato ospitalità negli alberghi della città ma anche del comprensorio e della provincia. Le strutture presenti a L'Aquila, quelle che avendo riportato pochi o nessun danno sono tornate operative, non hanno la capacità di accogliere tutti gli sfollati.
Così molti stanno optando per la sistemazione autonoma, ma le difficoltà non mancano anche in questo caso. L'offerta di abitazioni, fortemente ridimensionata dopo il sei aprile, ha fatto schizzare il costo degli affitti.
Una graduale dismissione interessa comunque tutte le aree di accoglienza.
Le prossime chiusure, fa sapere la Protezione civile, rigurderanno le tendopoli più grandi, a partire da Collemaggio, Acquasanta e Centi Colella.

(MS)

Tutto sulla tendopoli di piazza d'Armi su Abruzzo24ore.tv

RIFONDAZIONE: GLI SFOLLATI VENGONO LASCIATI IN CONDIZIONI VERGOGNOSE

"Denunciamo con forza - scrive Francesco Marola - la condizione vergognosa alla quale sono stati abbandonati alcuni residenti, in prevalenza anziani e persone sole, della tendopoli di piazza d'armi, in via di smantellamento. Queste persone, a cui sono stati tolti i teli adibiti a protezione solare e gran parte dei servizi igienici, sono state lasciate in mezzo alla polvere causata dallo smantellamento parziale del campo, in più di un caso angosciate per il proprio futuro poiché da giorni in attesa che qualcuno vada a riferire loro la futura collocazione abitativa.
E' inaccettabile questa mancanza di rispetto proprio nei confronti delle persone più deboli e pertanto più duramente colpite dal terremoto".

 


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