Piccole Anime Sospese. Parlano le Maestre: "Siamo Indignate". Ma l'USR non Risponde (di Nuovo)

"La ringraziamo comunque, perché è grazie al suo pezzo che finalmente abbiamo deciso di far sentire la nostra voce, da troppo tempo silenziata."

27 Aprile 2020   09:55  

Riceviamo e pubblichiamo la nota di alcune maestre giunta in redazione, in calce la precisazione, doverosa, del nostro direttore:

Cara Redazione e carissimo signor Di Giacomantonio, 

oggi, mentre ero impegnata in una riunione fiume con la mia Dirigente Scolastica, qualche collega mi ha girato il suo articolo perché indignata per quello che c’è scritto e ,sinceramente, non posso darle torto. Oltre ad un chiaro ed esplicito attacco alla Dirigente Scolastica del circolo a cui si riferisce, tra le righe, ci è sembrato di leggere una scarsa considerazione del corpo docente che lei descrive come totalmente, o quasi, in balia di una situazione improntata al caos. Insegnanti che senza più bussola, iniziano “un timido lavoro su WhatsApp con lezioni fotocopiate e audio inseriti nei gruppi dei genitori”. “Compiti assegnati alle ore più disparate del giorno e della notte, video storti, fotocopie illeggibili” (cito direttamente dal suo articolo). Ci dispiace molto per la sua esperienza che lei descrive in maniera così negativa ma, così come una rondine non fa primavera, qualche situazione non andata da subito come avrebbe dovuto non rappresenta il lavoro di un intero corpo docente. Tra l’altro, per dirla tutta, avendo ormai un’esperienza di oltre trent’anni nella scuola, non credo affatto, e con me nessuno dei firmatari di questa lettera, che le colleghe del circolo didattico a cui si riferisce non siano state capaci di attivare forme concrete di DAD per i loro alunni. Crediamo invece che abbiano fatto riflessioni e scelte che potessero garantire a tutti e dico tutti la possibilità di essere parte ancora della comunità scolastica. Vede signor Di Giacomantonio, noi insegnanti teniamo a cuore tutti i ragazzi che ci vengono affidati e garantiamo loro rispetto e privacy anche in riferimento a particolari situazioni che non necessariamente debbono sempre essere comunicate agli utenti. Garantiamo, e lo ripeto, rispetto, attenzione, empatia, come del resto anche lei sostiene quando parla di “filo empatico che da sempre unisce i bambini alle prime educatrici”. 

Non ci stiamo ad essere ritratte come delle disorientate totalmente incapaci di gestire una situazione che francamente nessuno prevedeva e in questo “ci” includo anche le colleghe del circolo a cui lei si riferisce. Nella mia scuola, fin dal pomeriggio precedente la sospensione ufficiale delle attività didattiche, essendo già in mattinata trapelata la notizia di una possibile chiusura, la maggioranza delle insegnanti ha fatto riportare a casa agli alunni tutto il materiale eventualmente necessario a proseguire le attività scolastiche e, si stupirà, senza che nessun superiore ce lo raccomandasse o imponesse. Quindi, fatte salve le dovute eccezioni che pure confermano la regola, i nostri alunni hanno potuto da subito avere tutto l’occorrente a loro disposizione. 

Tutte ci siamo attivate immediatamente, non solo come dice lei con telefonate o gruppi WhatsApp (e non il gruppo delle mamme ma gruppi WhatsApp Broadcast che permettono a chi li crea, in questo caso noi insegnanti, di inviare a tutti ma essere le uniche a poter leggere i vari messaggi salvaguardando la privacy delle famiglie e dei bambini) , ma anche sperimentando con l’aiuto delle colleghe esperte, numerose piattaforme e programmi specifici ( Padlet, ScreeCast-o-Matic, Zoom, Jitsi Meet …) per raggiungere tutti gli alunni anche quelli in difficoltà con PC e connessioni. 

I nostri ragazzi hanno ricevuto sì i compiti tratti dai nostri libri di testo, da Internet o appositamente creati da noi ma anche videolezioni sincrone e asincrone registrate da noi con il nostro viso e non scaricate dal web, che ci permettessero di fornire ai bambini una parvenza di normalità e di procedere nelle attività didattiche. Lei parla di video registrati storti, può darsi che qualcosa non sia andata subito come doveva ma vede, spero abbia tenuto in considerazione lo sforzo che ognuno di noi sta facendo anche nel superare i propri limiti e magari, insegnare ai nostri figli che sì, si può sbagliare ma che l’importante è rimettersi in gioco, sempre, e che sbagliare ci consente di imparare dai propri errori per migliorarsi. Quello che lei ha letto, forse, come 

incapacità e mancanza di professionalità è invece un grande esempio di umiltà e un insegnamento importante per i nostri ragazzi. L’errore genera apprendimento consapevole e crescita. 

Anche noi aspettavamo una piattaforma ufficiale che, a causa delle eccessive richieste a cui nemmeno il mondo del web era abituato, è arrivata solo da pochi giorni ma , nel frattempo, nessuno di noi si è fermato smarrito, anzi, abbiamo superato ogni genere di limiti e difficoltà dilatando il nostro orario di lavoro ( e anche noi abbiamo famiglie, genitori anziani, bambini, anche noi viviamo per noi stessi e per le nostre famiglie le stesse sue difficoltà), arrivando a connetterci con la classe alle 18,00 del pomeriggio per permettere a tutti, anche a quei bambini i cui genitori lavorano in ambiti ritenuti essenziali e che non sono a casa durante il giorno, di connettersi e partecipare alla lezione con il gruppo classe. 

Abbiamo continuato in videochat (utilizzando DUO) a fare la nostra programmazione settimanale per classi parallele per scambiarci idee, superare ostacoli, organizzare il lavoro. 

Perciò signor Di Giacomantonio, ci permetta di far sentire la nostra voce, quella di professionisti stanchi di essere sempre tacciati di incompetenza, lassismo (lei stesso intitola l’articolo “Inadeguatezza e lassismo della scuola abruzzese”), ed essere accusati di non lavorare. La scuola è stata, è e sarà sempre in prima linea a prescindere dal tipo di emergenza. E’ stato così per il terremoto del 2009 ed è così per la scuola al tempo del COVID19. Forse non tutte le cose vanno come avremmo voluto, certo, ma siamo qui, non arredo scolastico, ma uomini e donne impegnati ogni giorno con bambini e ragazzi, spesso a discapito dei nostri stessi figli. Le assicuro, quindi, che tutti noi cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro e lo sappiamo fare, è così per lo meno per la stragrande maggioranza di noi che se abbiamo una colpa è quella di aver lasciato che fino ad ora chiunque, anche senza averne il titolo, si alzasse una mattina e ci accusasse di ogni sorta di problema, il tutto continuando a fare il nostro lavoro in silenzio. 

Le auguriamo di cuore di poter, in seguito, avere esperienze da lei vissute in modo più positivo con il mondo della scuola e di incontrare sempre docenti, come quelli che ha incontrato fino ad ora, e sono la stragrande maggioranza, che fanno il proprio lavoro con dedizione, serietà e professionalità. 

Firmato: 

Tetè Alessandra Cococcetta Mara Giancarli Giuliana Colella Carla Calderone Andrea Colagrande Milena D’Antonio Valentina Fatigati Carla Cristofari Lara Verini Delia Scaglione Rosita Filipponi Rita Di Donato Domenica Golia Roberta Bernardi Emanuela Menchini Stefania De Felice Gabriella Rea Enrica Cortelli Luisa Ferella Enrica Urbani Maria Rosa Golia Mariangela Fuccillo Annamaria Di Toma Valeria Carducci Stefania Bafile Franca Scoccia Maria Elena Fatigati Lorella Mancini Loredana Paoletti Franca D’Auria Valentina Caruso Gisella Mioni Lidia Terpolilli Terenzia Mastropietro Gaetanina Zaino Raffaella Pace Paola Speranza Federica Ricino Miri Arista Giovanna Panella Luana Verde Carmen Fiordigigli Lucia Papola Nadia Bafile Simona Cantalini Serenella Tinari Maria Chiara Trapasso Manuela Vitillo Assia Boccabella Luigina Stagni Antonella Vespasiani M. Antonietta Santelia Mariarita Medici Doriana Iafolla Sara Valloni Barbara Ulizio Patrizia Valente Valentina Faiella Michelina Di Girolamo Sara Masci Paola Civisca Gabriella Parisse Loredana Tomei Serenella Sericola Vincenzina Corlito Sabrina Canofari Rosalba Risdonne Marisa Margani Lucia Lizzo Daniela Gerardi Isabella Sette Tiziana Papale Ivana Di Carlo Ester Coker Marcella Camilli Anna Ludovici Anna Pallotta Fiorella Spinozi Roberta D’Urbano Donatella De Carolis Francesca De Sanctis Cinzia Agnifili Rosaria Vernarelli M. Raffaella Vallese Barbara Di Gioia Anna Santina Mattei Tiziana Parisse Laura Cosenza Annalisa Tiberi Fiorella 

Insegnanti di Scuola Primaria

 

La precisazione del direttore:

Che bello poter leggere le vostre parole che trasudano passione e amore per quello che fate, ancor più bello che mi abbiate tirato in causa come padre e non come direttore di un giornale edito dal 2006 senza soluzione di continuità e che da sempre è universalmente riconosciuto come una delle più autorevoli testate del nostro Abruzzo.

Così posso essere solo leggermente più libero di parlarvi in modo franco e schietto.

Mi felicito del vostro successo, di quello di chi scrive e sottoscrive la lettera, un gruppetto di insegnanti che hanno saputo reagire al problema, alla crisi, all’emergenza e che hanno assicurato il massimo delle opportunità alle loro classi, ai loro allievi, ai loro“utenti” come li chiamate nella vostra missiva.

Sono lieto di sapere che i vostri utenti, appunto, abbiano avuto l’opportunità di non perdere il filo empatico a cui mi riferivo nell’editoriale di qualche giorno fa, sono contento di poter apprendere che i piccoli utenti abbiano potuto riprendere i libri già il 4 marzo scorso, che abbiano subito usufruito di video lezioni sincrone e non, che abbiano potuto contare su gruppi whatsapp broadcast (quindi senza chiacchiericcio di fondo), che abbiano sperimentato le meraviglie dell’utilizzo di moderne piattaforme prestate all’insegnamento, ma soprattutto siano riusciti a vivere una parvenza di normalità nello studio.

Le video chat e gli incontri di gruppo, seppur virtuali, saranno stati, poi, per i vostri utenti una “boccata d’ossigeno” e questo è bellissimo per dei bambini che vivono il loro mondo in classe ed in poche altre attività e che spesso sono legati a filo doppio all’istituto scolastico.

Ecco mi rallegra che almeno qualcuno tutte queste opportunità le abbia avute perchè i nostri figli non sono fra questi utenti.

Sì, so quanto sia snervante esser criticati e sapere di aver dato il massimo e me ne duole, ma immagino anche che, e vengo al dunque, un’istituzione come la scuola debba dare a tutti le medesime opportunità e non è un mio pensiero, ma il pensiero dei Padri Costituenti, la Legge che lo impone.

Invece di sentirsi indignate per un articolo di stampa che non può essere smentito perchè oggettivo e forse troppo tardivo (e me ne duole), perchè non ci si indigna del diritto negato a troppi ragazzi e bambini, perchè non si risponde dai vertici scolastici alle giuste perplessità poste nero su bianco?

Da queste pagine non è partito nessun attacco al corpo insegnante, se ne avete letto mi duole molto, ma una forte critica volta a migliorare lo stato delle cose verso la dirigenza e la direzione quella si.

Non si può chiedere di essere giudicati solo per le eccellenze, non si può chiedere di ricevere encomi solo perchè un gruppetto di insegnanti ha saputo reagire, ci si deve anche sobbarcare i problemi di chi semplicemente non ha avuto lo stesso trattamento e continua a non averlo.

Anche io ho ricevuto testimonianze di vicinanza da parte di molte insegnanti che hanno letto ed apprezzato quanto scritto su queste pagine, anche io conservo prove tangibili che esistono “ordini dall’alto” per non attivare le videolezioni.

Ora è tempo che si risponda a delle domande semplici poste già troppe volte.

Non ce ne sarebbe bisogno, ma voglio ribadirlo, genitori ed insegnanti stanno facendo il massimo, ma sono slegati e soli nell’affrontare l’emergenza, la dirigenza scolastica a tutti i livelli ha l’opportunità di fare da legante di queste due fondamentali realtà e di condividere un percorso partecipativo, se non lo fa, se ne prenderà ogni sua responsabilità.

Vi auguro di cuore, care mie insegnanti, di poter anche voi avere esperienze migliori con genitori che abbiano a cuore il futuro dei loro figli tanto da dire la loro anche se potranno essere mal compresi e mal giudicati, tanto amorevoli da prendersi i rischi di affermare una verità che non fa comodo, ma che portano avanti il loro compito genitoriale con dedizione, amorevolezza e tanta fiducia verso le istituzioni.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore