Pierpaolo Addesi nasce a Mariano Comense il 29 giugno del 1976. A due anni si trasferisce in Abruzzo. Da dieci anni risiede a Torrevecchia Teatina, in provincia di Chieti. Sin dalla nascita è affetto da focomelia, grave malformazione congenita per cui gli arti non sono sviluppati in parte o in toto: nel caso di Pierpaolo è il braccio sinistro ad esserne interessato, per tutta la parte dell’avambraccio. È una disabilità che compromette i “normali” movimenti dell’arto: è infatti molto piccolo quando indossa la sua prima protesi fatta su misura per lui nel più grande centro protesi di Budrio (Bo). È possibile immaginare quali e quanti privazioni siano state alla base della sua rabbia e della sua voglia di riscatto: aver dovuto rinunciare a tanti obiettivi pur essendo consapevole dei propri mezzi che oggi sono di gran lunga fuori da ogni aspettativa.
Inizia da qui la storia di un uomo, prima bambino poi ragazzo, che passava le domeniche a guardare correre in bici i fratelli tesserati con una squadra amatoriale del posto. Appassionato e tifoso, poteva solo stare a guardare fino a quando il suo coraggio quasi impavido lo fa salire in sella alla sua prima bicicletta. Fu dal quel giorno che, un po’ per orgoglio un po’ per riscatto, Pierpaolo decide che può pedalare se non di più almeno come gli altri, e inizia a prendere parte alle prime pedalate in gruppo.
Solo nel 2003 un medico di Ciriè (To), dopo regolare visita medica e prova sforzo, rilascia il permesso di gareggiare a tutti gli effetti ed è così che in punta di piedi prende parte alle gare amatoriali. Dopo anni di ciclismo puro, comincia a farsi notare semplicemente dando filo da torcere ai normododati in gare di un certo livello. Nel 2005, in una prova mondiale amatoriale a Roseto degli Abruzzi (Te), fu notato da uno dei funzionari del Cip (Comitato Italiano Paralimpico): pochi giorni dopo fu chiamato direttamente dal Ct della Nazionale Italiana Ciclismo Disabili, Mario Valentini, e invitato ai Campionati Italiani che quell’anno si svolsero a Marconia. Tanto impegno, tanta emozione, un risultato: terzo posto che fece pensare e ben sperare. Un impegno ancora più importante fu quando ebbe tra le mani la prima convocazione agli Europei in Olanda dove grandi e prestigiosi furono i risultati.
Nel 2006 gli appuntamenti si fecero più fitti e importanti al punto che emerse subito il bisogno di un supporto economico per far fronte alle spese di trasferta, visto e considerato che la gran parte delle gare sono internazionali e quasi tutte in Europa. Aiutato e spronato da chi ha iniziato insieme a lui a credere senza mai smettere a questo progetto, iniziano ad arrivare i primi risultati come il secondo posto sul podio di Correzè in Francia che gli regala la sua prima medaglia d’argento. Dopo tante e diverse prove di coppa in giro per l’Europa, chiude la stagione portando a casa la maglia iridata di Campione Mondiale Medio Fondo conquistata ad Alassio e festeggia insieme al suo paese questo prestigioso risultato che lo catapulta a vele spiegate verso una stagione ricca di sorprese e nuovi traguardi.
Ma è nel 2007 che Pierpaolo si rende conto che ogni pedalata ha il dolce sapore della vittoria: dopo un inverno passato a letto tra infortuni e malanni vari, a dicembre del 2006 a Ghisallo (Co) viene invitato e premiato come Campione Mondiale Medio Fondo. È il mese di marzo che segna la nuova stagione di gare, ed è un terzo posto nella prova a cronometro a far capire a Pierpaolo che non solo qualcosa ma un po’ tutto stava cambiando: buoni piazzamenti sempre dentro i primi tre nelle altre prove e a giugno sulle pianure di Bondeno (Fe) vince e agguanta la sua medaglia d’oro e diventa Campione Italiano su strada, all’arrivo braccia al cielo e lacrime di gioia. Seguito sempre dal preparatore della Nazionale Sergio Introzzi e guardato a vista dal Ct Mario Valentini, inizia a sentire odore di Pechino e si impegna tanto: partecipa a tutte le prove di calendario entra nella rosa della Nazionale a tutti gli effetti, spalleggia l’amico e compagno di squadra Fabio Triboli e volano a Bordeaux in Francia che ospita i Campionati Mondiali, previste tre prove: pista, crono, strada rispettivamente 9°,8°e 5° posto, e gia entra nel club dei paralimpici.
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