La Regione può fare tanto per contribuire al successo dell’adunata nazionale degli alpini dell’anno prossimo che si annuncia come una grandissima occasione di rilancio per il nostro territorio.
I numeri e le stime parlano chiaro: all’Aquila verranno oltre mezzo milione di visitatori e si genererà un giro di affari di circa 120 milioni di euro.
E’ importante che questa visibilità non si esaurisca nell’evento. L’adunata deve essere il coronamento di un percorso lungo un anno che il nostro territorio deve giocare da protagonista. E’ un’opportunità di promozione straordinaria: quella che è necessaria è una strategia che faccia riferimento all’adunata per mettere a sistema e promuovere tutte le iniziative culturali e popolari d’Abruzzo.
I visitatori non si limiteranno a venire all’Aquila l’anno prossimo, gran parte di essi verranno nel nostro territorio nei mesi prossimi, per cercare una sistemazione. Quanto beneficio potrebbe trarre il nostro territorio dalla programmazione delle loro visita in base a un calendario di eventi e a un raggruppamento di località da promuovere efficacemente?
Sarebbe uno spot straordinario per L’Aquila e l’Abruzzo. L’adunata del 15, 16 e 17 maggio dell’anno prossimo parte con le migliori premesse.
L’infopoint allestito nei giorni scorsi all’adunata di Pordenone è stato letteralmente preso d’assalto. Basti pensare che le 20mila cartine della nostra città sono andate a ruba, i prodotti tipici del nostro territorio sono stati largamente apprezzati. Molti degli alpini hanno trascorso una parte della loro vita all’Aquila, e sono ansiosi di tornare a vedere.
Sarà un evento, a Pordenone era evidente, pieno di giovani, che rappresentano sempre un valore aggiunto.
L’adunata deve quindi essere il traino di una grande e ambiziosa strategia. Carlo Frutti e gli straordinari organizzatori non devono essere lasciati soli.
La Regione deve essere presente con gli investimenti e la volontà politica, e soprattutto con la consapevolezza, la capacità e l’intelligenza di aprire il suo territorio, metterlo in rete, farlo conoscere.
E’ un’affermazione di vita di cui abbiamo tutti bisogno, troppo spesso gli operatori culturali e turistici della nostra terra sono lasciati soli. Viviamo in una terra di potenzialità inespresse, che è tempo di liberare e far competere.
Si cominci con l’adunata nazionale degli alpini, la si consideri una prova generale: potrà nascere da qui un modello da replicare per tutti gli eventi significativi del nostro territorio.
Il mio impegno di consigliere regionale sarà anche questo.