Pietrucci (Pd): "Il lavoro sia priorità della nuova amministrazione regionale"

02 Maggio 2014   15:39  

Un primo maggio ben triste quello che abbiamo celebrato ieri. La situazione di crisi e grave mancanza di lavoro accomuna tutta l’Italia, l’Abruzzo e il nostro territorio non fanno eccezione, anzi.
Nella provincia dell’Aquila la disoccupazione negli ultimi cinque anni è salita dal 8,5 al 12,6 per cento, il tasso di occupazione nello stesso periodo è sceso dal 58 al 54 per cento. Un dato questo ultimo che è persino peggiore di quanto appaia a prima vista: tra gli occupati, infatti, sono conteggiati anche i cassintegrati, e le ore complessive di cassa integrazione sempre nel medesimo periodo (2008  - 2013) sono cresciute nel territorio della nostra provincia da 800.000 a dieci milioni e mezzo. Un aumento spaventoso, che riguarda per di più per il settanta per cento la cassa integrazione straordinaria e in deroga, quindi con la concreta possibilità per il lavoratore di non riprendere posto in azienda. Sulla disoccupazione giovanile siamo messi peggio del dato complessivo regionale: nella provincia dell’Aquila il tasso è al 43 per cento contro il 37 per cento circa che riguarda l’Abruzzo.
Di fronte a questo quadro terribile è ovvio che i possibili spazi di intervento della Regione non possono essere risolutivi. Spazio per accompagnare l’inversione del ciclo tuttavia c’è, anche facendo leva su una ripresa che incomincia lentamente a manifestarsi. Mi spenderò affinché la nuova amministrazione regionale ponga la ripresa economica e il contrasto alla disoccupazione come priorità assolute del suo programma. Una nuova filosofia va messa in campo, fatta di urgenza e di efficienza: non più dannose esitazioni come quelle dell’amministrazione in carica, che è tra quelle che ancora non firmano la convenzione con il Ministero del Lavoro per avviare il piano garanzia giovani per l’immissione nel mercato del lavoro, piano che è partito ieri.

Occorrono misure concrete, che tengano conto della speciale particolarità del nostro territorio, collocato nelle aree interne e in più costretto a fare i conti con l’handicap determinato dai danni causati dal sisma. Prendo l’impegno, da consigliere regionale, innanzitutto a difendere le conquiste ottenute, su tutte il meccanismo che destina il cinque per cento dei fondi per la ricostruzione alle attività produttive, allargando la platea dei beneficiari. Poi sarà necessario riconoscere tutta l’eccezionalità del contesto in cui le piccole e medie imprese e le attività commerciali si sono trovate a operare dopo il sisma: alla prime va garantito un finanziamento agevolato, per le seconde occorre mettere a punto dei meccanismi che consentano loro di tornare nei centri storici, studiando ad esempio misure che consentano di controllare i fitti.

 Più di ogni altra cosa, tuttavia, è sulla partita dei fondi europei che la Regione deve essere protagonista. E’ di appena due settimane fa l’invio a Bruxelles da parte del governo del programma di ripartizione dei fondi 2014 – 2020. La novità rispetto all’ultima programmazione è lo spostamento deciso di risorse sui capitoli del lavoro e dell’innovazione d’impresa. La prossima amministrazione regionale non può perdere questo treno, dovrà essere abile ed efficiente a proporre progetti in grado di intercettare questi fondi, che possono diventare vitali per la ripresa economica del nostro territorio. Mi batterò per costruire un meccanismo che mi piace definire “orgoglio aquilano”, per indirizzare una parte delle risorse europee a disposizione della Regione Abruzzo a favore delle attività produttive che operano nei comuni del cratere. Il mio sforzo in questa direzione sarà prioritario, e intendo fare in modo che vengano valorizzate anche le proposte dei cittadini. Mettendo in contatto amministrazione e cittadini attraverso degli sportelli appositi, gli abitanti delle aree interne e le loro idee possono conquistare voce ed evidenza, e i loro progetti, se validi, finanziati e sostenuti con le risorse europee.

 


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