Pietrucci (Pd) presenta il programma: "Regione assente, mi candido per dar voce al nostro territorio

23 Aprile 2014   13:44  

“Mi candido per dare voce a questo territorio:  per cinque anni  abbiamo scontato l’assenza della Regione che ha completamente ignorato le problematiche del cratere. I sindaci sono stati dei veri e propri eroi”. Lo ha detto Pierpaolo Pietrucci, candidato aquilano del Partito democratico al Consiglio regionale, aprendo la conferenza stampa dove ha presentato il programma elettorale. Pietrucci lo ha incentrato su due capisaldi, ricostruzione e lavoro: “Il tema oggi è lo spopolamento di questo territorio. Negli ultimi anni sono andate via 6000 persone, e di queste 4000 hanno meno di quarant’anni. La nostra gente, in particolare quella della mia generazione ma non solo, ha il diritto di restare per programmare il futuro”.
Pietrucci la ricostruzione la intende innanzitutto dal punto di vista fisico, e ha ben presente il contributo la Regione può dare: “Una volta che avremo ricostruito L’Aquila e i borghi del cratere che faremo? Va aperta subito una partita con la Regione per arrivare a una legge urbanistica per ridisegnare le periferie e le frazioni e programmare i servizi”. Ma per il candidato del Partito democratico ricostruzione è anche rinascita economica, sociale, culturale. Propone “l’istituzione di consulte regionali a cui partecipino tutti gli attori, comprese le rappresentanze sindacali e delle attività produttive, per concertare e condividere i provvedimenti regionali, perché la Regione ha gli strumenti per intervenire partendo dalle esigenze dei territori”. Pietrucci punta a far passare una differenziazione di caratteristiche dell’Abruzzo che è già nei fatti: “L’Abruzzo è quello della costa e quelle delle aree interne, dove ci sono delle oggettive difficoltà dovute alle condizioni ambientali e territoriali. Vanno introdotte delle compensazioni”.
Per quanto riguarda il lavoro, Pietrucci ha spiegato di intenderlo in senso lato, “le attività produttive comprendono anche segmenti come il turismo, la cultura, il terzo settore”. Per il candidato del Pd “bisogna innanzitutto consolidare i lavoro che c’è, portare avanti battaglie importanti come quella del cinque per cento da destinare alle attività produttive, allargando la platea di beneficiari”. Il nodo è sempre quello delle risorse. Pietrucci è consapevole che “di soldi ce ne sono pochi, c’è il piano di rientro sanitario che assorbe le risorse. Quello che dobbiamo decisamente migliorare è la capacità di intercettare e spendere i fondi dell’Unione europea. L’Abruzzo negli ultimi anni è stato distante anni luce da risultati ottimali. Per riuscirci, dobbiamo cominciare ad avvicinare la Regione ai cittadini. Si possono istituire sportelli dove raccogliere le istanze e le richieste dei cittadini delle aree interne, e in base a queste costruire dei progetti che attraggano i fondi”. Centrale nel programma di Pietrucci, e collegato al tema del lavoro, è quello della formazione: “Le potenzialità di istituzioni come l’Università e il Gran Sasso Institute sono frontiere da continuare a esplorare e a consolidare con proposte concrete. Tra queste, si deve creare un circolo virtuoso tra ricostruzione e crescita professionale dei nostri giovani. Negli appalti si dovrà prevedere l’obbligo di contribuire con delle risorse a borse di studio per laureati e laureandi. Ci siamo stufati delle imprese mordi e fuggi, che vengono sul nostro territorio e non lasciano niente”.  
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il segretario del Partito democratico dell’Aquila, Stefano Albano, che ha sottolineato il valore della candidatura di Pietrucci e l’opportunità che rappresenta per il territorio: “Non si tratta di elezioni normali: dopo cinque anni di assenza, la Regione deve occuparsi di ricostruzione, per questo abbiamo bisogno di un nostro rappresentante in Consiglio regionale. Pierpaolo è il candidato migliore che questo territorio può esprimere e l’unico che oggettivamente può essere eletto”.
Questo vuole essere Pierpaolo Pietrucci, lo ha spiegato lui stesso: “Gli aquilani sentono il bisogno di mandare in Regione uno che sia il baluardo e il guardiano della ricostruzione. Ho l’esperienza che mi consente di essere la persona giusta, quella che mi deriva dall’essere stato per sette anni il capo di gabinetto del sindaco, dal ruolo di consigliere provinciale e di membro di un Consiglio comunale del nostro territorio”.


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