Polemiche, burocrazia e poche idee: la ricostruzione è al palo

A quasi due anni dal terremoto nessuna certezza

10 Gennaio 2011   14:26  

A ormai quasi due anni dal terremoto, attraversando il centro storico dell'Aquila si incontrano ancora scorci come questo, che danno l'idea di un vero e proprio stato di empasse.
Mentre vanno ultimandosi i lavori negli edifici lievemente danneggiati, quasi diecimila in tutto, che hanno consentito a migliaia di famiglia di far rientro nelle proprie abitazioni; sono ancora in alto mare le pratiche relative ai fabbricati per i quali sono stati necessari maggiori approfondimenti strutturali.
Dopo che la scadenza per la presentazione dei progetti è stata prorogata dal 31 dicembre al 30 giugno prossimo, su oltre diecimila sono ad oggi appena 435 quelli ammessi a contributo definitivo e quindi, presumibilmente, dove si sono aperti i cantieri.
Polemiche, conflitti interistituzionali e tanta, tanta burocrazia sono per alcuni dei protagonisti della ricostruzione, i veri motivi dei ritardi.

Capitolo a parte meritano poi i centri storici dell'Aquila e degli altri Comuni del cratere, per i quali ancora non è iniziata neppure la fase di progettazione e non si ha chiara l'idea sul come ricostruire.

Nelle interviste Paolo De Santis (presidente Ordine degli Ingegneri), Francesco Laurini (Cna costruzioni).

 

servizio Marco Signori
riprese e montaggio Alessandro Di Giacomantonio


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