Polizia, Li Calzi (Coisp) attacca con durezza il Questore: "Sbaglia e deve trarne le conseguenze"

08 Maggio 2013   20:00  

E' un duro attacco quello si Santino Li Calzi al Questore dell'Aquila Giovanni Pinto.

Li Calzi sostiene che il Questore non capisca la situazione, che per Li Calzi è di emergenza.

"L'Aquila non è affatto un'isola felice".

"I furti non si contano sulle denunce, ci sono molte persone che li subiscono e decidono di non denunciare, perché capiscono che non serve".

Due le volanti a disposizione della Polizia e poliziotti ormai "anziani"

"Dopo il terremoto furoni reinviati a L'Aquila poliziotti aquilani come aggregati in sostegno durante l'emergenza. Dovevamo rimanere fino a che Prefetto e Quasotre l'avessero ritenuto necessaro. Per noi del Coisp non c'è una situazione di normalità che permetta di mandare via poliziotti che credevano di essere stabilizzati, che da quattro anni lavorano al nostro fianco, conoscendo bene questa città che non è più la stessa. Dunque o la situazione si è normalizzata e non servono più, o vista la città devono rimanere".

E Li Calzi sostiene che il sentore dell persone è innegabilmente di insicurezza.

Dopo i dati presentati dal Qaustore, non allarmanti circa i furti, secondo Li Calzi avrebbe dovuto trarre le conseguenze, visto cosa è accaduto poco dopo.

Ovvero la rapina di 30 mila euro al centro commerciale il Globo.

Ma a generare paura sono anche quelle di poche settimane prima con tanto di kalashnikov.

E aggressioni, come quella di qualche giorno fa in pieno centro ai danni di due giovani che non hanno denunciato il fatto, per paura.

"Il Questore non si confronta con noi, vuole rivoluzionare l'assetto della Questura. Parla dell'Aquila come città che non esiste, e ci parla in modo offensivo come se noi avessimo lucrato sul terremoto". 

 


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