Porta a Porta, la normalità che fa notizia!

Vespa costruisce un evento da un fatto di civiltà

16 Settembre 2009   08:31  

Pubblichiamo alcuni stralci della trasmissione del 15 settembre 2009 di Bruno Vespa, Porta a Porta.

Non vogliamo tornare sulla polemica strettamente politica, ma vorremmo far riflettere il lettore su quanto si stia spettacolarizzando la normalità, si perchè in un paese civile come il nostro che della gente colpita da una gravissima calamità naturale torni a vivere in pseudo-case ed esca dalle tende dopo ben 5 mesi dovrebbe essere anche poca cosa.

Che poi si faccia tutto questo non per l'ultimo MAP (Modulo Abitativo Provvisorio), ma per il primo non dando certezze poi sulla consegna di tutti quelli di cui hanno bisogno le popolazioni colpite è anche tragicamente astuto!

Solitamente non sono solito ricordare a mia figlia che senza di me non avrebbe una casa in cui vivere, che sono il miglior padre che potesse chiedere e che la mia guida della famiglia è più avveduta di quella degli altri padri della Patria.

Ecco, una trasmissione, come al solito, costruita sulla figura del Presidente del Consiglio, in cui non c'è stato contraddittorio (tranne qualche domanda del direttore del Messaggero, con figure comprimarie volte a "scagionare" il Bruno aquilano (casomai non si fosse capito) e il Presidente del Consiglio che, poverino, ha rinunciato ad una delle poche vittorie del Milan.

Perchè far dialogare Berlusconi con Cialente in diretta TV, prima serata a Porta a Porta non  è corretto nei confronti del pubblico, il nostro Sindaco risulta, infatti, poco incisivo, privo dello smalto per mettere "alle strette" quel mostro mediatico di Silvio Berlusconi, che per altro sembrava la sua ombra antica per la confusione e spesso la facilità a perdere il filo del discorso e a non concluderlo.

Tutto questo inframmezzato dai soliti siparietti del duo Vespa-Berlusconi che riescono sempre a trovare reciprocamente una sponda comica incredibile, lo spezzone della lettera dell'Arcivescovo Molinari è cabaret puro quasi da Zelig (anche se molti potrebbero vederlo come il solito tentativo di riavvicinarsi alla Chiesa Romana).

Alla fine della puntata, però, ben poco rimane al telespettatore, nessun approfondimento, promesse vuote di contenuto, pochi spunti di crescita, forse sarebbe bastato un servizio nei vari TG, ma tant'è.

Ecco perchè ieri a fare notizia è stata solo la capacità di enfatizzare un avvenimento che dovrebbe rispecchiare la normalità delle cose, senza tirare in ballo De Gasperi o l'Irpinia!

La terrera di Molinari (Arcivescovo dell'Aquila)

 

Berlusconi meglio di De Gasperi

Il potere mediatico di Berlusconi

La matematica non è un'opinione

 


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