18 precari Arta condannati ad andare a casa. La lettera recapitata loro ieri dall'agenzia non lascerebbe spazio a troppe interpretazioni.
L'agenzia regionale per la tutela dell'Ambiente, ente strumentale regionale, è uno dei pochi sotto organico, avendo una pianta che prevede 400 unità, ma ne impiega circa 200. Di queste, circa settanta precarie, con diverse mansioni, biologo, perito chimico, ingegnere edile, geologo, di cui appunto 18 interessate dalla cessazione del contratto per il prossimo 18 agosto, e di un'età compresa fra i trenta ed i quaranta anni.
Il governo Prodi, nelle due Finanziarie, provò a dare risposte al problema, ma il Ministro Nicolais, con la circolare interpretativa numero 5 dell'Aprile scorso, bloccava, di fatto, le assunzioni per coloro che non avessero almeno tre anni di contratto a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione.
I lavoratori, che avevano in passato ottenuto l'impegno per la loro stabilizzazione, sono oggi tornati a chiedere l'aiuto delle istituzioni, preoccupati anche dalla situazione politica regionale.
L'intervista è a Danilo Cianca, portavoce dei precari.
(MS)