Prelevano i soldi dai conti correnti della povera gente e non è neanche una dittatura

A Cipro la situazione s'infiamma e Putin pensa ai russi

19 Marzo 2013   07:16  

"Come si può pensare di essere una comunità se prima non si rispettano gli altri e si impongono salassi in perfetto stile imperiale", così commentano da Cipro la richiesta (accolta ndr.) dell'Unione Europea e dell'Fmi di prelevare coattamente il denaro dai conti correnti dei residenti ciprioti.

Un salasso che si va ad abbattere anche e soprattutto sui più deboli e che prevede un esborso di 10 miliardi di euro complessivi, ma il Governo va avanti e chiude le banche per altri due giorni in attesa che il parlamento ratifichi il decreto.

Le proteste di piazza si fanno infuocate e dall'eurogruppo esce solo il "consiglio" di tutelare i depositi sotto i 100 mila euro, di qui la protesta veemente di Vladimir Putin volta a tutelare i suoi connazionali (più di 80 mila) residenti nell'isola.

«È una tassa pericolosa», tuona il presidente russo che sa bene che il conto per i connazionali sarebbe salatissimo, fra i 2 e i 3 miliardi di euro sui 30 totali che sarebbero stipati nelle banche cipriote. Frenetiche consultazioni sono in corso da oltre 48 ore a Nicosia fra il presidente della Repubblica, il conservatore Nicos Anastasiades, e i ministri del suo governo nel tentativo di limitare l'impatto del piano di salvataggio.

L'Italia è però al sicuro per il presidente del Consob Giuseppe Nicosia, anche se il terrore di tutti è che se passasse la linea che per salvare (le banche di) un paese basta prelevare il contante dai conti correnti dei suoi abitanti e il trattamento rtiservato a Cipro divenisse regola nessuno e sottolineamo nessuno sarebbe più al sicuro.


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