Presentato nell'aula magna del Liceo Cotugno dell'Aquila "Il buco nero" di Giuseppe Caporale

Il secondo successo del giornalista dopo "colpa nostra"

21 Maggio 2011   22:44  

Presentato ieri a L’Aquila nell’aula magna del liceo classico Cotugno il nuovo libro di Giuseppe Caporale Il buco nero.

Dopo l’inchiesta giornalistica sul terremoto dell’Aquila e sulle tangenti che c’erano prima del sisma del documentario Colpa Nostra nel nuovo libro Caporale scagiona la calamità naturale per le vittime del terremoto puntando il dito sulla cattiva informazione della Commissione Grandi Rischi, che ha convinto tante persone a rimanere nelle loro case quella notte. Un intero capitolo dedicato all’ 'omicidio colposo'' di chi non è stato capace di valutare il rischio di quella notte, e poi tanti attualissimi argomenti legati alla ricostruzione, agli appalti, alla crisi edilizia delle ditte aquilane nel cantiere piu’ grande di Europa.

Giuseppe Caporale, che in questi anni ha raccontato le vicende abruzzesi per Repubblica,  segue più linee per far  capire quello che è successo, e che sta succedendo, a L’Aquila. Cerca di far capire le scelte che hanno ispirato la ricostruzione e tutte le loro conseguenze: dalla cultura dell’emergenza, alla fame di consenso politico, ad una cultura clientelare profondamente radicata, agli appetiti politici e delle mafie che hanno cercato di approfittare della situazione.

'Il grande show mediatico delle prime settimane oggi è solo un ricordo, come se la situazione fosse tornata alla normalità: e questo è un altro scandalo'. Nel dibattito con l’aula non ha risparmiato il suo punto di vista sulle vicende politiche degli ultimi mesi, da quelle di Ruby, al bunga bunga, fino al caso della nostra conterranea Francesca Cipriani, invitando i ragazzi a reagire a tutto quello che 'non sta bene', affinchè non ci si trovi mai a doversi rimproverare che è ''colpa nostra'' quello che succede.

Il buco nero è un libro che costituisce una memoria storica, come una fotografia scattata sulla realtà. "C’è una regione che è lo specchio del paese. Una regione che ora vive l’emergenza del terremoto, ma che prima del sisma ha attraversato l'emergenza della corruzione -  spiega Caporale. "Perché in Abruzzo gli scandali legati alle tangenti e al malaffare da anni quasi non fanno più notizia, se non sono eclatanti. Eppure nella terra di Silone, Flaiano e D’Annunzio le inchieste giudiziarie sulle tangenti negli ultimi quindici anni sono state centinaia. Con arresti, indagini e processi. Molto spesso con gli stessi imputati.
Il buco nero è un viaggio impietoso e crudo – come sanno esserlo le carte e i documenti dei tribunali – nelle vicende di una terra quasi uguale al resto d’Italia, sempre alle prese con corruzione e tragedie annunciate.

emanuela bruschi


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Giuseppe Caporale, giornalista
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