Presidio della memoria: ardono le fiaccole della legalità

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06 Marzo 2010   19:21  

Per un istante è sembrato un abbraccio di luce e calore intorno al centro storico dell'Aquila innevato, le migliaia di fiaccole che questo pomeriggio hanno attraversato silenziose la città terremotata e transennata, dalla Fontana Luminosa alla Villa Comunale. Un'iniziativa nata per ricordare i morti di illegalità, a l'aquila e in tutta Italia.

 

C'erano dunque ad aprire il corteo familiari delle vittime dei crolli e del mancato allarme alla casa dello studente o nelle catapecchie affittate a carissimo prezzo in centro agli studenti fuori-sede, e poi crollate la notte dei aprile, come anche il convitto nazionale, sotto le cui macerie hanno trovato la morte tre ragazzi.

 

A sfilare con una fiaccola in mano c'erano anche i parenti delle vittime della sciagura ferroviaria di Viareggio con uno striscione con la scritta "32 vittime, zero indagati, partita truccata".

 

E poi ancora una delegazione arrivata da Giampilieri, il paese siciliano devastato da una frana e ancor prima da un sistema paese quasi tutto a rischio idrogeologico, e dove si interviene sempre dopo, a tragedia avvenuta. E poi ancora le agende Rosse, il movimento di Paolo Borsellino che si battono anche a L'Aquila per la legalità e per contrastare le infiltrazioni delle cricche mafiose nei cantieri della ricostruzione. Infine i genitori dei ragazzi morti alla scuola di san Giuliano di Puglia, vittime anche loro di un terremoto, ma anche di chi in questi anni ha investito molto in grandi opere, poco o nulla per rendere sicuri gli edifici scolastici.

 

Domani pubblicheremo il resoconto integrale del corteo e molte interviste.

 

 


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