Prete ricattato, c'è il rischio di rimozione: dossier all'esame della Curia

Il giovane, accusato di estorsione, avrebbe agito da solo

02 Febbraio 2015   12:17  

Potrebbe avere pesanti strascichi e rivelarsi un vero e proprio boomerang, la denuncia presentata giorni fa dal prete che, all'Aquila, sarebbe stato ricattato da uno studente universitario.

La denuncia infatti, se da un lato evidenzia la volontà del sacerdote di non piegarsi ad un presunto ricatto, dall'altro indurrebbe a sottintendere rapporti tra lui ed il giovane denunciato che la Chiesa non vedrebbe troppo di buon grado.

Da quel che risulta, nello specifico, la Curia starebbe esaminando nei dettagli la vicenda, con riferimento alle norme del codice di diritto canonico che troverebbero applicazione per tale questione. Almeno in linea teorica, il prete potrebbe rischiare anche la rimozione dall'esercizio del sacerdozio in base a norme tra cui "il modo di agire che arrechi grave danno o turbamento alla comunione ecclesiale" oppure "la perdita della buona considerazione da parte dei parrocchiani onesti e seri o l'avversione contro il parroco, che si preveda non cesseranno a breve".

Al momento, in ogni caso, il sacerdote sembra intenzionato a proseguire nell'esercizio del suo ruolo, tanto che ieri ha regolarmente celebrato messa. Nel frattempo, l'Arcigay gli ha espresso esplicitamente la propria solidarietà in una nota diramata l'altroieri.

Quanto all'inchiesta penale a carico dello studente universitario con l'accusa di estorsione, il giovane avrebbe agito da solo, chiedendo al sacerdote soldi per non divulgare messaggi intercorsi tra i due. Nei prossimi giorni i magistrati dovrebbero interrogarlo dopo che, in precedenza, l'indagato si era avvalso della facoltà di non rispondere.


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