Prime vittime della mannaia della Regione: operatori sociali del cratere in cassa integrazione

07 Giugno 2011   10:58  

Il triste epilogo era nell'aria da giorni. Decine di operatori sociali, vittime della mannia della Regione, dal primo giugno sono entranti in cassa integrazione in deroga abbandonando, loro malgrado, gli utenti al proprio disagio.

"La scelta di sospendere i servizi in molti comuni del cratere è arrivata, quasi scontata, quando gli enti appaltatori e le cooperative che operano nel settore hanno dovuto riscontrare la totale incapacità della regione Abruzzo ad individuare in tempi certi le risorse per i servizi sociali" spiega Goffredo Juchich, operatore sociale.

"Gli operatori con il contratto in scadenza saranno accompagnati dalla cassa integrazione fino alla fine del rapporto di lavoro (ad alcuni mancano solo pochi giorni) con una perdita di professionalità enorme. Per gli altri cassa in deroga fino al 31 agosto poi l'incertezza assoluta. In questo contesto - aggiunge Juchich - saranno tantissime le famiglie di disabili e anziani che saranno in difficoltà per non poter più contare sul sostegno dei servizi sociali.

La politica e i sindacati non possono accontentarsi del palliativo degli ammortizzatori. Non nel nostro territorio terremotato e non nell'ambito dei servizi essenziali alle persone. C'è bisogno di una reazione civile per ripristinare livelli di assistenza decorosi".


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