Ha voluto tracciare il bilancio del suo primo anno da sindaco, Marco Alessandrini, un anno per sua stessa ammissione tutt'altro che semplice per la città di Pescara, anche se probabilmente si sarebbe aspettato ben altra partecipazione da parte dei suoi concittadini ed elettori.
Il primo cittadino ha voluto effettuare un consuntivo dei suoi primi dodici mesi sullo scranno più alto di Palazzo di Città in piazza Italia, per un confronto pubblico con i cittadini: tuttavia, erano decisamente pochi gli intervenuti, per lo più a quel che risulta dipendenti del Comune, a dimostrazione del sempre maggiore distacco della gente dalla politica, a Pescara come del resto in tutta Italia.
Incalzato dagli interrogativi relativi ai tanti punti affrontati o da affrontare nella sua attività di sindaco, Alessandrini si è detto "consapevole che ci sia una soglia da abbattere", assicurando inoltre che "io e la giunta siamo animati dalle migliori intenzioni, ma in questo momento storico la pubblica amministrazione non può più concedere benefici come in passato. Le risorse, del resto, sono bloccate dal piano di predissesto".
Tra le maggiori richieste avanzate dai cittadini, maggiore attenzione all'ambiente ed al verde pubblico, alla cultura, nonché al commmercio nel centro cittadino. Nessun pentimento, in ogni caso, per aver accettato di rivestire un ruolo pieno di responsabilità: "Ho voluto fare il sindaco perché sono onorato di rappresentare questa comunità, è come un matrimonio che va avanti nella buona e nella cattiva sorte".