Procedura Ue sul Deficit: Italia e Francia sotto la Lente di Bruxelles

Altri cinque Paesi coinvolti: alto debito e vulnerabilità economica

19 Giugno 2024   12:22  

La Commissione Europea ha avviato una procedura per deficit eccessivo per Italia, Francia e altri cinque Paesi: Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Dopo i passaggi previsti, Bruxelles proporrà raccomandazioni al Consiglio nel pacchetto autunnale del semestre europeo. Intanto, è stato rilevato che la Romania non ha preso azioni efficaci per la correzione del deficit richiesto dal Consiglio.

Nel monitoraggio degli squilibri macroeconomici di dodici Stati membri, la Commissione ha migliorato la valutazione dell'Italia, passandola da "squilibrio macroeconomico eccessivo" a "squilibrio". Anche la Grecia ha visto un miglioramento simile, mentre Francia e Portogallo non sono più considerati in squilibrio. La Slovacchia entra invece tra i Paesi con squilibri, insieme a Germania, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia. La Romania rimane l'unico Paese con squilibrio eccessivo.

Secondo Bruxelles, l'Italia affronta ancora vulnerabilità legate all'elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze residue nel settore finanziario. Il rapporto debito pubblico/Pil, pur essendo notevolmente diminuito dal picco del Covid, rimane elevato, oltre il 137% del Pil nel 2023, con una previsione di aumento per quest'anno e il prossimo.

L'analisi della sostenibilità del debito per l'Italia indica rischi elevati nel medio termine. Le proiezioni decennali di base suggeriscono un aumento costante del rapporto debito pubblico/Pil fino a circa il 168% del Pil nel 2034. La traiettoria del debito è sensibile agli shock macroeconomici, con alte probabilità che il rapporto debito/Pil sarà più elevato nel 2028 rispetto al 2023.

In Italia, la crescita della produttività, seppur positiva, è limitata, confermando la necessità di riforme e investimenti per superare le carenze strutturali. Le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate, senza però tradursi in pressioni salariali. I tassi di partecipazione al lavoro sono ai massimi storici, ma ancora relativamente bassi. Il settore finanziario ha registrato miglioramenti, sebbene le banche italiane siano ancora considerevolmente esposte ai prestiti sovrani.

La Commissione europea sottolinea l'importanza di mantenere il ritmo di attuazione del PNRR e di adottare ulteriori sforzi politici per ridurre l'alto rapporto debito pubblico. Il patto di stabilità e crescita riformato offre un meccanismo di sorveglianza adeguato per affrontare i rischi per la sostenibilità fiscale.

Il commissario all'economia Ue, Paolo Gentiloni, ha ribadito la necessità di politiche di bilancio prudenti e continui investimenti pubblici. "Le nuove regole Ue aiuteranno a realizzare un migliore equilibrio tra questi obiettivi, migliorando le condizioni per l'Italia". Gentiloni ha sottolineato la resilienza delle economie europee negli ultimi anni e l'importanza di affrontare le sfide strutturali per migliorare la competitività.

Il ministro dell'economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha confermato l'impegno del governo verso un approccio responsabile alla politica di bilancio, enfatizzando la necessità di essere selettivi nelle misure adottate. "Le risorse disponibili devono essere destinate alla mitigazione degli impatti degli shock sui soggetti più esposti", ha dichiarato Giorgetti, sottolineando l'importanza di un percorso di aggiustamento che supporti la crescita e i redditi da lavoro.


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