Processi crolli: in aula la perizia tecnica per il civico 79 di Via XX Settembre

19 Settembre 2011   13:16  

Dopo il processo sui crolli di Via D'Annunzio, è tornato oggi in aula il crollo di Via XX settembre 79. Nove le vittime di quel crollo, sette gli indagati alla Procura, quali presunti responsabili del cedimento della palazzina. Le principali accuse,  sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravi. Stamane la discussione delle risultanze della perizia tecnica disposta dal gip Marco Billi sul crollo della palazzina Cioni – Berardi di fronte la Casa dello Studente. Scorrendo il voluminoso lavoro tecnico di 600 pagine, redatto dai periti Alberto Castellani e Antonino Morassi, disposto con l'obiettivo di fare chiarezza sulla natura tecnica del crollo, emergono concetti chiave che individuano responsabilità al di là del sisma: "Mancanza di simmetria", "Debolezza dei telai in cemento armato" e “Temerarietà del progettista.”

I periti definiscono temerario il progettista che decise di affidarsi alla mancanza di simmetria e l'accusa è diretta a pagina  393 «Al progettista è imputabile la colpa di aver realizzato dissimmetrie in pianta e in elevazione nell'edificio senza poterne comprendere numericamente la rilevanza in termini di sforzi, ma ben sapendo da un punto di vista qualitativo che le dissimmetrie sono fonte di concentrazioni di sforzi, e quindi di amplificazioni del rischio di crollo». Nella perizia emerge anche la mancanza di un telaio che fosse corrispondere al “telaio 2 della relazione di calcolo”.  La perizia va ad analizzare la storia del palazzo al civico 79 di via xx settembre, concentrandosi anche sul contesto urbanistico nel quale si trovava. Ed è proprio guardano al contesto che la perizia individua come gli edifici vicini hanno subìto danni importanti ma non sono crollati.

“Una distinzione necessaria- dice la perizia- tra questi edifici e il Cioni-Berardi è la discreta qualità dei materiali e l'intrinseca debolezza dell'edificio Cioni-Berardi. La notevole differenza nei risultati risiede nella debolezza dei telai in cemento armato». Per il crollo dell'edificio sono stati indagati i costruttori Armido Frezza e Francesco Laurini, oltre a Diego Scoccia, Pietro Paoloni, Enrico De Cristoforo, Luigi Giuseppe Bonifacio e Renato Amorosi dirigente comunale. E domani per la stagione dei processi grandissima attesa e massima attenzione dei media per l'udienza del processo a carico dei componenti della Commissione Grandi rischi, ai quali si contesta  una valutazione del rischio sismico "approssimativa, generica ed inefficace in relazione all'attività della Commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico". 22 i milioni di euro richiesti come risarcimento dalle parti civili, tra le quali figura anche il Comune dell'Aquila.

 

servizio di Barbara Bologna
montaggio di Marialaura Carducci


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