Processo Grandi Rischi: "Indietro i Soldi. "Gabrielli Forza la Mano con Cipiglio"

29 Marzo 2015   07:38  

"La richiesta delle somme è una forzatura: infatti vige ancora la sentenza di primo grado, tutto il resto è sub judice avendo il procuratore generale e le parti civili appellato la sentenza di secondo grado in Cassazione".

Così l'avvocato Antonio Valentini, legale di alcune parti civili, sulle lettere di richiesta delle somme risarcitorie incassate dopo la sentenza di primo grado nel processo alla commissione grandi rischi, inviate dal capo della protezione civile, Franco Gabrielli, ad alcuni famigliari delle vittime.

Valentini è stato colui che ha presentato l'esposto che ha dato il via al processo all'organismo di esperti che in primo grado ha portato alla condanna a sei anni di carcere i sette componenti dell'organo consultivo della presidenza del consiglio dei ministri per aver falsamente rassicurato gli aquilani ed aver sottovalutato il rischio sismico al termine della riunione della Cgr all'Aquila il 31 marzo del 2009 a cinque giorni dalla drammatica scossa.

In appello i giudici hanno assolto sei dei sette componenti condannando il solo allora vice capo della protezione, Bernardo De Bernardinis, a due anni di reclusione per omicidio colposo e lesioni colpose, addebitando alla sua azione il decesso di 13 persone.

"Mi sembra che Gabrielli agisca con un certo piglio e una certa determinazione degne di miglior causa - ha spiegato l'avvocato Valentini -. Forse sarebbe stato meglio che la protezione civile avesse avuto questo atteggiamento prima della scossa delle 3 e 32 del 6 aprile 2009 - ha concluso il legale che ha invitato Gabrielli a dare mandato di saldare le spese legali dell'appello".


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