Processo Grandi Rischi, in aula i sopravvissuti della Casa dello studente

Testimonianze lucide e commosse

09 Novembre 2011   13:50  

"Pensando a cosa avevano detto gli esperti non dovevamo avere paura, non potevamo avere paura” a parlare in aula è Ana Paola Fulcheri una della sopravvissute al crollo della casa del studente, durante il terremoto del 6 aprile 2009. Ana Paola testimonia al processo a carico della commissione Grandi Rischi che si riunì a L'Aquila il 31 marzo 2009. Ana Paola viene da Benevento lì il terremoto è cosa nota “ho sempre avuto paura dello scosse, sono sempre fuggita, ma dopo la riunione della commissione grandi rischi le parole degli esperti mi rassicurarono. Se sto male e il medico mi rassicura, spiega Annapola in aula, mi fido, se ho paura del terremoto e gli esperti mi rassicurano mi fido, e mi sono fidata.” Ad aprire le testimonianze in aula a L'Aquila è Pergiorgio Lauri, portiere della Casa dello Studente crollata il 6 aprile 2009, egli stesso rimasto sepolto a lungo sotto le macerie: “Il 5 aprile – racconta il custode- dopo la prima scossa delle 23, non e' successo niente: i ragazzi sono scesi impauriti e io li ho tranquillizzati, così come mi avevano invitato a fare il direttore e il responsabile del settore tecnico dell'Adsu dopo le rassicurazioni arrivate dai membri della Commissione grandi rischi, che questo sciame sismico non avrebbe mai portato a un evento". C'è un nesso che i testimoni richiamo continuamente, un nesso di causalità, non siamo scappati, ci siamo sentiti tranquilli perché altri “gli esperti” ci dicevano di non temere, lo sciame era uno sprigionarsi di energia, che faceva ben sperare.

E i testimoni richiamano alla memoria l'ascolto delle notizie dai telegiornali, si citano in aula, il tg di rete 4, studio aperto, rai tre che parlavano di “inutile allarmismo a l'Aquila” opponendo alle teorie di Giampaolo Giuliani quelle della Commissione Grandi Rischi. Testimonianza toccanti quelle dei ragazzi che nelle loro parole ricordano anche chi non c'è più come Michelone, Hamade Hussein, proprio lui, deceduto sotto le macerie, rassicurava gli altri “gli esperti dicono che possiamo stare tranquilli.”

E la difesa degli imputati cercano con calma, pazienza e tecnica di scardinare tutti i nessi di causalità presentati dai ragazzi.

Gli imputati a processono sono Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis (anche oggi presente in aula), già vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile. I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. L'udiena prosegue nel pomeriggio.
(di Barbara Bologna)

Aggiornamento del pomeriggio
Ricordi dolorosi raccontati anche da Cinzia Di Bernardo, fidanzata di Hisham Shanin, altro ragazzo della Casa dello studente e, all'epoca del sisma, volontaria della Protezione civile. Prima della riunione della commissione, "dopo le scosse scappavamo, ci veniva una paura enorme, eravamo terrorizzati. Io dormivo vestita, con le scarpe vicino la porta e il cellulare acceso. Lasciavo la porta aperta mentre facevo la doccia anche se il bagno era comune". In particolare la scossa del 30 marzo, che causo' danni: "Quando controllarono la mia stanza mi dissero che c'era una crepa all'intonaco, che non c'erano gravi danni e che potevamo rientrare", ha ricordato la ragazza. Poi, la Cgr.

"La mattina del 1 aprile ho letto con Hisham che De Bernardinis diceva che si doveva convivere con lo sciame sismico e che la situazione era favorevole. Subito ci siamo tranquillizzati. Conoscevo la commissione e le sue funzioni come volontaria e le ho spiegate ai miei amici". Subito dopo e' stato sentito lo stesso Hisham Shanin, che ha confermato la testimonianza della fidanzata aggiungendo: "Ho creduto subito alla Commissione, perche' da noi in Israele viene considerata un'istituzione molto importante ed ha avuto voci in capitolo anche nella guerra con il Libano". Anche al giovane, come agli altri studenti, e' stato diagnosticato lo stress post-traumatico. Infine e' stata sentita, l'avvocato Maria Grazia Piccinini di Lanciano (Chieti) madre di Ilaria Rambaldi, studentessa della Facolta' di Ingegneria, morta insieme al fidanzato Paolo Verzilli (anche lui di Lanciano) nel crollo della palazzina di via campo di Fossa. I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. (AGI)


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore