Processo Grandi rischi, Bertolaso assente. Di Orio: ''Non chiusi Università perché rassicurato''

Il geologo Ferrini: ''Non erano scosse di assestamento''

12 Gennaio 2012   09:31  

Riprende all'Aquila il processo alla Commissione grandi rischi che, riunitasi pochi giorni prima del terremoto del 6 aprile 2009, è oggi accusata di aver fornito alla popolazione aquilana rassicurazioni fatali, escludendo la possibilità dell'arrivo di una forte scossa.

In aula c'erano tutti e sette gli imputati: Franco Barberi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva, Mauro Dolce, Bernardo De Bernardinis ed Enzo Boschi.

Assente invece l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, convocato come testimone, e che ha giustificato l'assenza per impegni fuori dall'Italia.

Protagonista dell'udienza è stato dunque il rettore Ferdinando Di Orio che ha testimoniato quanto segue: ''Anche io sono stato rassicurato da quanto detto dalla Commissione Grandi Rischi, anche perchè consideravo Barberi e Boschi autorità assolute in materia sismica e geologica. Per questo non ho convocato il senato accademico per far chiudere l'Università''. Del resto, fa osservare Di Orio, tutte le altre scuole erano rimaste aperte, e scelte di questa portata devono essere decise dalla Prefettura. 

E prima ancora Di Orio rende noto: ''Avevo proposto alla Protezione civile di far partecipare alla commissione Grandi rischi anche i nostri docenti Gianluca Ferrini e Antonio Moretti, perchè sono dei profondi conoscitori della geologia del territorio aquilano e del comportamento sismico delle sue faglie. Ma la richiesta non è stata accolta, con mio rammarico''.

E proprio il rettore Di Orio è stato oggetto di una singolare contestazione: fuori il palazzo di giustizia alcuni studenti, o parenti delle vittime (non è chiaro chi sia l'organizzatore), hanno allestito un mega-schermo, subito fatto rimuovere dalle forze dell'ordine, in cui è stata proiettata un'intervista di www.abruzzo24ore.tv del 31 marzo 2009, rilasciata da Di Orio all'indomani della scossa di magnitudo 4.0 e prima della riunione della Commissione Grandi rischi.  In essa il rettore rassicura sulla tenuta degli edifici universitari, non danneggiati dalla forte scossa, e a sua volta invita a non preoccuparsi eccessivamente dello sciame sismico.

Poco prima in aula gli avvocati difensori hanno chiesto che la stessa intervista fosse messa agli atti.

A seguire la testimonianza del professore di geologia dell'Università dell'Aquila Gianluca Ferrini, proprio l'esperto che Di Orio aveva proposto alla Commissione grandi Rischi.  Oggi in aula Ferrini ha affermato: Io non fui rassicurato dagli esiti del Commissione, perchéi ritenevo che lo sciame sismico in atto non era un normale e graduale rilascio di energia, essendo le scosse crescenti per intensità e frequenza. E poi perché la storia sismica dell'aquilano ci dice che i terremoti distruttivi hanno fatto seguito proprio a prolungati sciami.''

Incalzato dagli avvocati difensori Gianluca Ferrini poi esprime forti perplessità sulle teorie di Giampaolo Giuliani e sulla possibilità di prevedere un terremoto basandosi sulla rilevazione del gas radon. '' Il radon – spiega – non è affidabile. Il territorio aquilano si trova sopra un fondale oceanico con altissimi gradi di radiattività. Le variazioni di concentrazione di radon in atmosfera dipendono da vari fattori, come il vento, la pressione atmosferica. Un terreno gelato ad esempio frena l'emissione di radon. Misurazioni al limite andrebbero fatte in profondità, in pozzi da 3mila metri, come accade in California''

A seguire la testimonianza del giornalista Gianfranco Colacito che invece offre una lettura più articolata: ''Nella commissione – sostiene – furono ripetute le solite cose, il terremoto è imprevedibile, lo sciame sismico non è detto che porti ad una forte scossa, ma nemmeno il contrario. Cose insomma che non significano nulla''.

Il testimone Altero Leone, dirigente regionale della Protezione Civile, ha di fatto scagionato i membri della commssione grandi rischi: ''Nessuno di loro ha escluso la possibilità di una forte scossa''. Non ci fu insomma nessuna rassicurazione fatale.

Al nostro microfono infine l'ex-ministro Alfredo Biondi, avvocato dell'imputato Claudio Eva, ribadisce la linea difensiva: ''Non è possibile stabilire un nesso causale da quanto affermato dalla commissione, e i comportamenti nella notte del 6 aprile''

I TESTIMONI DI OGGI

Altero Leone, dirigente regionale Protezione civile, Pasquale De Santis, Ingv Roma,Gianfranco Colacito, giornalista, Ferdinando Di Orio, rettore dell'Università dell'Aquila,Luis Domingo Decanini, ordinario di architettura a La Sapienza, Domenico Liberatore, docente di tecniche delle costruzioni a La Sapienza, Antonello Salvatori, associato di tecniche delle costruzioni all'Ateneo aquilano, Werner Marzocchi, Ingv Bologna, Renata Rotondi, Cnr, Gianluca Ferrini, docente di geologia all'Università dell'Aquila.

Servizio di Filippo Tronca

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