Processo breve, L'Aquila indignata pronta a dare battaglia

Rischiano di saltare i processi sui crolli

25 Gennaio 2010   14:25  

Sei aprile ore 3e32 la catastrofe. Decine e decine di vittime, 308 se ne conteranno alla fine. Almeno una parte di loro sono morte per responsabilità umane, ritiene la magistratura aquilana che si è messa subito a lavoro sui quei crolli sospetti.

Vittime innocenti che oggi rischiano di non avere giustizia. Lanciano l'allarme i familiari degli otto giovani rimasti uccisi sotto la casa dello studente di Via XX Settembre. Il cosiddetto processo breve all'esame del Parlamento, che ha già avuto il via libera dal Senato, rischia di vanificare il lavoro della Procura della Repubblica.

Antonietta Centofanti è la zia di Davide, 19enne residente della Casa dello studente, uno di quei ragazzi che rappresentano i più meritevoli e i meno abbienti, tanto da avere diritto ad un alloggio pubblico. Lei subito dopo il dramma ha riunito tutti i familiari delle giovani vittime costituendo un comitato, che ora più che mai è preoccupato per il futuro del processo.

Sono due gli appuntamenti per i quali il Comitato chiede la massima partecipazione della cittadinanza. Giovedì 28, in piazza del Teatro alle 10 in occasione della riunione delle Camere penali d'Italia e sabato 30, alle 9, per un sit-in davanti la Guardia di Finanza a Coppito, dove è prevista la presenza del ministro della Giustizia Angelino Alfano per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Nell'intervista Antonietta Centofanti.


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