Programma riqualificazione Lungofiume partecipano tutti tranne la società TRE GEMME

03 Gennaio 2014   16:14  

Oggi, alla scadenza dell’avviso pubblico per la partecipazione al programma di riqualificazione del Lungofiume hanno presentato domanda quattro soggetti: General Marmi sas, Dragaggio Pescara srl, Sciarra Costruzioni srl e L.F. Immobiliare srl e che registra l’eclatante, ma che non sorprende affatto, assenza della società TRE GEMME.

Finalmente alcuni punti oscuri cominciano a vedere la luce e confermano come la gestione dell’urbanistica sia materia e questione che riguarda la collettività e non gli interessi di singoli.

Infatti, con il Programma Complesso denominato “LUNGOFIUME”, approvato dal Consiglio comunale in data 5 settembre 2013, dopo un tentativo di boicottaggio della maggioranza teso a rinviarne l’esame, è stata posta una specifica priorità sul metodo e sul sistema di intervento su quel territorio che garantisce l’intervento del privato a fronte di un ritorno in termine di opere pubbliche in favore della collettività.

Uno scambio di interessi che viene garantito anche attraverso l’utilizzo della monetizzazione dei cambi di destinazione d’uso con una procedura trasparente e codificata.

Purtroppo, questo squarcio di verità mette in evidenza l’inquietante atteggiamento tenuto dalla maggioranza e confermato oggi dalla rinuncia della società TRE GEMME a partecipare al Programma Complesso comunale di riqualificazione dell’area “LUNGOFIUME”; area che ingloba anche le aree dell’ex Consorzio Agrario sulle quali la predetta società ha presentato un progetto ai sensi del c.d. decreto sviluppo n. 70/2011, che vorrebbe consentire la concessione del cambio di destinazione d’uso gratis.

Una sciagurata idea che la maggioranza ha pervicacemente sostenuto nonostante la palese contraddizione manifestatasi con l’approvazione, da parte del Consiglio comunale, del Programma Complesso “LUNGOFIUME” che prevede espressamente come il cambio di destinazione d’uso verso il residenziale, nel caso specifico riguardante la proprietà della società TRE GEMME, comporti una compensazione economica in favore del Comune pari ad €. 165/mq.

Con questo nuovo scenario, dopo quello sancito dal TAR di Pescara che con la sentenza n. 583 del 21 novembre scorso che, sulla istanza presentata dalla società TRE GEMME, “ordina al competente Dirigente del Comune di Pescara di concludere il procedimento mediante l’adozione di un provvedimento espresso entro sessanta giorni dalla data di comunicazione della presente sentenza” ma anche dell’ulteriore rilievo contenuto nella medesima sentenza laddove espressamente i giudici affermano: “In definitiva, il procedimento in questione, che implica una modifica dello strumento urbanistico…” , il Consiglio comunale è riconvocato per venerdì prossimo a decidere sulla richiesta avanzata dalla società TRE GEMME.

Un rilievo, quello mosso dal TAR di Pescara, non di poco conto in quanto conferma la inesattezza della procedura seguita dal Comune di Pescara attraverso la “deroga prevista dall’art. 14 del DPR 380/2001” diversamente dalla posizione da sempre tenuta dalla opposizione sulla necessità, nel caso di specie, di una “variante allo strumento urbanistico” tipico, peraltro del Programma Complesso.

Questa volta la maggioranza è chiamata a decidere sulla richiesta della società TRE GEMME ben sapendo che l’accoglimento della istanza del cambio di destinazione d’uso senza alcuna compensazione economica non solo si configurerà come una indebita regalia in assoluto disprezzo dell’interesse pubblico ma anche dell’affossamento definitivo del novello Programma Complesso di Riqualificazione “LUNGOFIUME”.

Infatti sarà difficile poter ipotizzare che una pluralità di imprenditori voglia perseguire le finalità contenute nel Programma Complesso, al quale hanno aderito, quando potranno ottenere le stesse finalità ed a costo zero come nel caso dovesse essere per la società TRE GEMME.

La cieca irresponsabilità del governo guidato dal Sindaco Mascia rischia, ancora una volta, di consegnare alla comunità pescarese un lungo contenzioso come quello oggi in atto con la società Pescaraporto e con sicuri danni economici come quelli che oggi siamo costretti a versare alla società Caldora Immobiliare.

Non c’è che dire: Mascia si appresta a lasciare una onerosa buona uscita a carico dei pescaresi.

I Consiglieri - Enzo Del Vecchio e Camillo D’Angelo


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